Luganese

Contatori ‘intelligenti’ dell’acqua in vista a Lugano

Il Municipio, tramite un messaggio, intende modificare il regolamento comunale per consentire la lettura a distanza di questi apparecchi

Un angolo non facile da raggiungere, se non con la barca
(Ti-Press / archivio)
5 agosto 2024
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Lugano è una città che si sviluppa anche in luoghi discosti. E alcuni punti sono solo raggiungibili esclusivamente via barca o a piedi. La geomorfologia di luoghi come Caprino di certo non aiuta nel suo lavoro il dipendente della Ail che deve recarsi in barca per leggere i contatori dell’acqua. Una situazione che il Municipio di Lugano intende cambiare e, pertanto, vuole inserire la possibilità di introdurre in città “i contatori intelligenti” e di telelettura.

Prima di tutto ciò, però, va creata una base legale. Ecco dunque il messaggio municipale, redatto negli scorsi giorni, riguardo alla revisione del regolamento per la distribuzione dell’acqua potabile. Come viene spiegato dall’Esecutivo, tale esigenza deriva da una recente sentenza del Tribunale federale che “ha qualificato come dati personali le informazioni relative al consumo di acqua, dal momento in cui tali informazioni sono riconducibili a persone”. L’intenzione è dunque di modificare alcuni capoversi del regolamento e “introdurre quale base legale l’impiego di contatori intelligenti, il trattamento, la trasmissione e la raccolta dati come pure le relative condizioni”; una proposta che, precisano, “è stata approvata dall’incaricato cantonale della protezione dei dati”.

Oltre a questa modifica di forma, ci sono anche altre variazioni: in ambito di manutenzione, viene cambiata la dicitura ‘ripetute perdite d’acqua’ in ‘perdite d’acqua’, pertanto, precisano, “l’intervento va eseguito anche in caso di una sola perdita”. Oltre a questo, il Municipio ha ritenuto opportuno inserire “l’obbligo di controllo regolare delle installazioni interne”, così come delle limitazioni della fornitura dell’acqua in caso di “pericolo potenziale di danni o di contaminazione e inquinamento dell’acqua nella rete di distribuzione”; in questo caso il gestore potrà “in particolare in caso di carenza d’acqua, differenziare le limitazioni e i divieti d’uso in funzione della tipologia di utenti e delle utilizzazioni” e anche il termine di disdetta dell’abbonamento fissato a tre anni: al termine di questo lasso di tempo “la condotta di allacciamento viene poi fisicamente messa fuori servizio”.