I Verdi puntano il dito contro lo stravolgimento del Pvp, che ha creato code e ritardi dei bus
“Questo PVP non soddisfa i cittadini contribuenti” era il titolo di una petizione, firmata da 7'679 cittadini, che nel marzo del 2015 un gruppo di persone consegnò al Municipio di Lugano mettendo in discussione il Piano viario del polo e chiedendo un cambiamento allo stesso, in particolare la possibilità di svoltare a sinistra, su corso Pestalozzi verso il centro, a chi proveniva dal lungolago. Messo sotto pressione, il Municipio cittadino finì per cedere e accontentare i mozionanti e questa, insieme ad altre modifiche alla viabilità, ha creato effetti indesiderati e forse peggiori rispetto ai disagi che si prefiggeva di risolvere. La politica torna ora a occuparsi del problema, grazie a una interrogazione dei Verdi (firmatari i consiglieri Danilo Baratti, Marisa Mengotti, Luisa Orelli). Sotto la lente c'è proprio il caos che si è generato modificando il piano viario. “L’attraversamento del centro è stato influenzato negativamente da decisioni politiche che non hanno seguito i consigli dei tecnici e le indicazioni della documentazione ufficiale sul PVP (piano viario del polo)” scrivono. “A questo si è poi aggiunta un’altra misura improvvida: permettere la svolta a sinistra all’incrocio Corso Elvezia-Viale Cattaneo a chi proviene dal Lungolago verso Corso Pestalozzi e Via Pioda, o da Viale Cattaneo verso il lungolago”.
“Se gli intendimenti erano di sgravare corso Elvezia, questi sono miseramente falliti. Il traffico non è infatti diminuito e si è distribuito disordinatamente nelle vie adiacenti con un amento del tentativo di raggiungere il lungolago con traffico parassitario attraverso strade di quartiere come via Canonica, via Lavizzari e altre stradine in zona. Vittime degli intasamenti sono le varie linee di bus che accumulano enormi ritardi. Abbiamo notato e sperimentato in più occasioni che si perdono coincidenze o si è costretti a scendere dal bus e fare tratte a piedi, che a questo punto risultano più veloci: un controsenso e un disservizio. Non per causa del trasporto pubblico, ma per il traffico eccessivo”, aggiungono gli interroganti, che menzionano un problema ormai cronico e ben conosciuto da chi percorre la stratta sul bus numero 3 (o lo attende in Pensilina). L'interrogazione chiede conto di tutto ciò, anche dei dati statistici relativi ai flussi di traffico prima e dopo il cambiamento. Gli interroganti richiamano pure l'attenzione sui sottoutilizzati Park&ride, che all'epoca erano stati pensati come filtri per drenare il traffico.
E sempre sul tema, una seconda interrogazione dei Verdi sollecita il Municipio sul potenziamento del servizio verso il Piano della Stampa, con una linea (la 8) che nei giorni feriali va in ‘siesta’ dalle 9 alle 16.