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Stazione di Lugano, altri 88 milioni per il Comparto Besso

Autosilo, terminal degli autobus, maxi atrio sotterraneo, tunnel Genzana e percorso ciclo-pedonale

Alcuni lavori sono già in corso
(Ti-press)
5 luglio 2024
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Se ne parla da tempo, le opere sulla carta sono già previste, ma ora ci siamo: il Consiglio di Stato ha licenziato un messaggio che chiede al Gran Consiglio lo stanziamento di un credito netto di 34,9 milioni di franchi, e l’autorizzazione alla spesa di 88,8 milioni, per le nuove strutture previste sul lato nord della stazione ferroviaria di Lugano, quello denominato ‘Comparto Besso’. L’elenco delle stesse prevede il nuovo autosilo, il nodo intermodale dei trasporti pubblici, l’atrio di interscambio, il sottopasso Besso alta e altri interventi viari. Il tutto già contemplato dal progetto StazLu1, modulo 3 e dal Programma di agglomerato del Luganese (Pal1). A ciò si aggiunge la progettazione definitiva del percorso ciclopedonale, una misura introdotta dalla terza fase del Programma di agglomerato del Luganese (Pal3). Il tutto va ad aggiungersi a quanto già realizzato, sia internamente che esternamente alla stazione che da anni è in cantiere.

Finanziamento misto

Il tutto prevede un finanziamento di tipo misto fra il Cantone Ticino e la Città di Lugano, che dovrà impegnare nell’opera circa 24 milioni di franchi. Sul suo ‘lato’ di spesa il Cantone indica i seguenti importi, opera per opera. Partendo dall’ampliamento del sottopasso pedonale della stazione, la partecipazione cantonale viene indicata in 485mila franchi; 5,32 milioni di franchi per l’elaborazione del progetto definitivo della prima fase della sistemazione dell’area della stazione Ffs di Lugano (StazLu1); 8,74 milioni quale partecipazione alla realizzazione della seconda tappa del progetto di sistemazione dell’area della stazione di Lugano (StazLu1) concernente gli interventi nel settore centrale, il collegamento pedonale verso la città, il piazzale centrale e gli accessi al binario 1.

C’è poi la richiesta di un credito netto di 1,903 milioni di franchi e di un’autorizzazione alla spesa di 3,475 milioni quale aggiornamento di un credito per l’elaborazione del progetto definitivo della prima fase della realizzazione delle infrastrutture della viabilità del nodo intermodale Ffs di Lugano (StazLu1), nell’ambito dell’attuazione delle opere della seconda fase del Piano dei trasporti del Luganese.

Le cifre più ingenti sono però le seguenti: un credito netto di 17,7 milioni e l’autorizzazione a effettuare una spesa di 43,43 milioni per la realizzazione del nuovo sottopasso pedonale di Besso, nell’ambito dell’attuazione delle opere della seconda fase del Piano dei trasporti del Luganese e del Programma di agglomerato del Luganese. Last but not least, un credito netto di 22,98 milioni di franchi e l’autorizzazione alla spesa di 39,62 milioni per la progettazione e l’esecuzione del nuovo sottopasso Genzana, nei Comuni di Lugano e Massagno, una sorta di ‘tunnel di Besso bis’ che il Governo vorrebbe costruito entro la metà del 2027.

Il ripensamento di questa zona della città parte da lontano, dal secolo scorso. Nel 1997, su mandato della Commissione intercomunale dei trasporti, l’architetto Aurelio Galfetti mise a punto un piano di indirizzo che conteneva proposte ardite come, si ricorderà, un anello stradale intorno alla stazione – con un tunnel sotto la collina del Tassino – e scale mobili che scendessero fino al Bertaccio. La cruda realtà delle cifre, 211 milioni di franchi la stima di spesa, ha fermato o almeno rimandato alcune opere, come la galleria del Tassino. Il messaggio governativo che ora andrà all’esame del Parlamento si focalizza sulle strutture di interscambio: l’autosilo interrato sotto piazzale Besso, da 140 posti macchina – e non di più, come avrebbe preteso il Comune di Lugano – e nello stesso luogo il terminal degli autobus che oggi servono la stazione un po’ sparpagliati in diverse posizioni, tra Besso, Massagno e la stazione stessa. Qui il Governo specifica alcuni aspetti interessanti per i pedoni: il passaggio da Besso all’atrio sotterraneo della stazione potrà contare su scale mobili e rampe dalle pendenze moderate.

Parlando della tempistica, detto del tunnel Genzana, il sottopasso pedonale tra piazzale Besso e il Bertaccio è già in costruzione, con relative rampe per raggiungere i binari. L’inaugurazione è prevista alla fine dell’anno prossimo. Molto lunghi invece i tempi necessari per vedere il nuovo nodo intermodale: si parla della metà del 2032. Per quanto riguarda il percorso ciclopedonale, chiamato a risolvere un passaggio oggi difficile per la mobilità lenta, il messaggio licenziato mercoledì dal Governo chiede un milione di franchi per la sola progettazione definitiva. Il percorso in questione dovrebbe costeggiare la trincea ferroviaria di Massagno e scendere verso la stazione su una passerella sospesa lunga 120 metri.

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