Il progetto di trasformazione temporanea degli spazi urbani sbarca nel Luganese. ‘Fa capire l’importanza del verde in città’, spiega l'ideatrice
Dopo l’avvio del progetto delle ‘Oasi’, il comune di Vezia si fa ancora più verde, grazie all’arrivo dei Vivai diffusi. Il progetto, presentato dal Municipio alla popolazione lo scorso 16 giugno in occasione della 14sima edizione di Scollinando,consiste in una riqualifica dello spazio pubblico intorno alla casa comunale, grazie all’utilizzo di alberi in vaso destinati a essere piantati al suolo nelle vicinanze, in questo caso presso la futura azienda agricola della Fondazione Otaf, che avrà sede alla Masseria Gebone, sempre sul territorio di Vezia. È la prima volta che i Vivai diffusi approdano nel Luganese, dopo che l’iniziativa ha già avuto modo di riscuotere successo nel Mendrisiotto. «L’obiettivo – spiega l’architetta Felicia Lamanuzzi, ideatrice dell’iniziativa dei Vivai diffusi – è quello di trasformare gli spazi con pochi mezzi e in tempi brevi, in modo da svelarne la ricchezza delle potenzialità, rendendoli più attrattivi e invitando così la cittadinanza a usarli, a scoprirne il valore e frequentarli, con maggiore assiduità».
Una delle novità di questa versione del progetto è la collaborazione con Mattia Boggia, giardiniere botanico, che, oltre alla presenza di alberi, ha arricchito il progetto di piantine autoctone, come fiori, erbe aromatiche e piccoli ortaggi, piantate in casse di legno.Una soluzione di altezze diverse, realizzata con palette in legno, che si presta come gioco per i più piccoli oltre che come sedute. «Oltre agli alberi – continua Lamanuzzi – questa volta abbiamo voluto integrare una vegetazione più domestica, che oltre a portare maggiore varietà e biodiversità potesse essere fruibile e più facilmente accessibile anche per i bambini. Questo proprio per aumentare il coinvolgimento e il senso di appartenenza allo spazio. È stato carino quando, in fase di allestimento, mi è giunta voce che alcuni giovani, passando, abbiano commentato ‘ma che bello, faremo Vezia marittima?’ (in riferimento alle palette di Lugano marittima, ndr). Questa per me è già una risposta importante, perché fa capire come il senso del progetto, ossia rendere gli spazi più abitabili, sia di immediata condivisione».
«Volevamo vedere cosa suscitava e sentire i riscontri della popolazione, che per ora sono positivi – rivela Alan Vismara, capodicastero Pianificazione del territorio di Vezia –. Scollinando è stato il primo banco di prova, perché quello spazio è molto vissuto in quell’occasione, quindi c’era diversa gente e abbiamo avuto modo di parlare con i cittadini per capire il loro riscontro, e a me è sembrato molto positivo. Quindi in futuro si potrebbe applicare la stessa idea su altre parti del territorio di Vezia: posso immaginare magari vicino alle scuole, perché le stesse piantine sono state piantate nell’ambito di un piccolo laboratorio che ha coinvolto i bambini delle elementari, ed è stato un momento simpatico e pedagogico».
Come detto, si tratta di installazioni temporanee. I vivai nei pressi del municipio di Vezia, allestiti nel mese di maggio, rimarranno infatti solo fino all’autunno, per poi essere piantati nella loro destinazione definitiva. «L’idea è proprio quella di trasformare temporaneamente uno spazio – spiega Lamanuzzi –, in modo tale che, una volta smontata l’installazione, sia la cittadinanza stessa a richiederne il ripristino, magari questa volta in forma permanente. Vivai diffusi è un’iniziativa di sensibilizzazione, ma che adotta la formula installativa proprio per offrire esempi concreti, che provino a rendere da subito percepibile il miglioramento che il verde può portare al contesto urbano, e quanto sia necessario e importante per noi tutti rendere uno spazio fruibile: è una ricchezza per tutti, e rende l’offerta della città non solo più ampia e trasversale, ma realmente disponibile per tutti».
«Vivai diffusi – continua – è un’iniziativa è aperta a tutti, che tutti possono adottare: dalle associazioni, come ad esempio quelle di quartiere, alle commissioni di quartiere, dalle scuole alle ditte che volessero provare a riqualificare i propri spazi esterni, i propri piazzali con piante in generale. Saremo felicissimi di poter diffondere più verde in città».
Il progetto dei Vivai diffusi si integra con quello già avviato delle ‘Oasi’, che consiste nella creazione di spazi verdi permanenti. In un certo senso si può dire che i vivai fungono da anteprima temporanea a una potenziale oasi. Come spiega infatti Lamanuzzi, un obiettivo a cui l’iniziativa mira è quello di «cambiare il paradigma del verde urbano, superando la considerazione ornamentale del verde, per passare a concepirlo come una vera e propria infrastruttura urbana, contribuendo cosi a promuovere mobilità lenta e una città a scala umana, punteggiata di piccole oasi».
Un progetto, quello delle oasi, che nonostante abbia subito qualche rallentamento (al momento sono state effettuate cinque riqualifiche sulle circa venti pianificate), continua a essere nei piani del Municipio. «Il progetto delle oasi prosegue – rassicura Vismara –. Al momento stiamo abbozzando un paio di progetti. Per queste cose ci vuole tempo, ma non abbiamo nessuna intenzione di abbandonare il progetto, e l’idea è di realizzare nuove oasi nel corso dei prossimi quattro anni. Abbiamo ricevuto molte belle idee dai cittadini, e ne siamo felici, ma diciamo che se qualcuno si presentasse con un’idea fatta e finita, con già tutto preparato, con le offerte, i costi eccetera, e a noi spettasse unicamente la realizzazione, le oasi si potrebbero sviluppare anche più velocemente. Mi rendo conto però che è difficile trovare persone così motivate, perché si tratta comunque di un grosso lavoro».