laR+ Luganese

La musica moderna: un settore vivo ma in forte difficoltà

Uno studio statistico ha permesso all’esecutivo di avere nero su bianco le necessità e le caratteristiche del settore. Gli aiuti della Città arriveranno

Una situazione preoccupante
(Ti-Press/Archivio)
23 maggio 2024
|

I dati parlano chiaro. Il settore delle musiche attuali o moderne è caratterizzato da una precarietà finanziaria. Una situazione che non è sconosciuta a queste latitudini. Ma una novità c’è. La Città di Lugano, in estrema sintesi, ha effettuato uno studio che ha permesso di avere nero su bianco le dimensioni e le caratteristiche del settore, annesse le evidenti difficoltà economiche. Quasi il 70% di chi ha risposto al questionario ha, infatti, un’altra attività lavorativa. Un dato che durante la conferenza stampa di presentazione è stato definito ‘preoccupante’. Un incontro, quello odierno, non di natura risolutiva, ma volto a dimostrare la volontà dell’esecutivo cittadino di dare seguito alla richiesta emersa di un maggiore sostegno: attraverso contributi, risorse dirette, ma anche logistiche. Necessità peraltro già emerse anche nella Carta della Gerra.

Solo un terzo vive di musica

Il sondaggio è stato sottoposto a un campione di circa 200 persone attive nel Luganese in ambito culturale e musicale, 123 delle quali hanno risposto. Il 68,3% è composto da uomini, il 29,3% da donne e il 2,4 da non binari. Dai dati appare come il settore sia in maggioranza composto da operatori piuttosto giovani, con una media di 35 anni. Nelle musiche attuali, dove le attività sono prevalentemente legate alla creazione originale, alla produzione e all’esibizione dal vivo, solo per un terzo dei musicisti le remunerazioni sono tali da permettere una vita esclusivamente sulla base della propria musica: il 70,5% ha dichiarato di ricavare meno del 50% del suo reddito annuo attraverso le attività in ambito musicale, l'8,8% riceve tra il 51 e il 90% del reddito e solo il 20,6% ricava un reddito maggiore del 90%. Nello specifico, per il 2022 il 70,4% dei rispondenti ha guadagnato meno di 20mila franchi dalla musica, il 18,5% tra i 20mila e i 50mila, il 3,7% tra 50mila e 100mila e il 7,4% più di 100mila.

Il 23% riceve finanziamenti

Dalla ricerca emerge inoltre che il settore è poco sostenuto da finanziamenti di terzi: il sostegno di enti pubblici e privati pesa solo il 23% sulle entrate dichiarate, per il restante 77% si tratta di autofinanziamento. Per la maggior parte di chi è attivo a livello semi e professionale i ricavi più importanti sono quelli derivati dalla musica live. È interessante notare che la vendita di prodotti musicali e la riscossione dei diritti d’autore costituisce invece solo una piccola parte delle entrate.

Una scena viva e dinamica

A ogni modo emerge con chiarezza che a Lugano la scena delle musiche attuali è viva, dinamica e variegata malgrado una situazione finanziaria che non permette di vivere delle sole attività legate al settore. Il genere maggiormente rappresentato, stando alla ricerca, è il pop (25%), ma nel complesso tutti i generi sono rappresentati quasi nella stessa misura degli altri. Segue infatti il rock con il 22%, l’elettronica 18%, Lyrics and beats 17% e il 18% è fuori genere.

Per il capodicastero Cultura, sport ed eventi Roberto Badaracco, «sarà importante che in futuro la Città s’impegni a sostenere ancora di più i protagonisti di questa fondamentale scena emergente, aumentando le occasioni di produzione e creazione, oltre che di diffusione. Agli strumenti oggi disponibili andranno implementati e potenziati nuovi strumenti, come una revisione dei sistemi di finanziamento e una più forte collaborazione tra pubblico e privato, con una visione che deve andare ben oltre i confini cittadini coinvolgendo l’intero cantone».

Seguirà un’indagine su danza e teatro

Il Municipio intende continuare questo lavoro di monitoraggio. Seguirà infatti un’indagine sul sistema del teatro e della danza. Durante l’incontro è stata menzionata anche la Carta della Gerra, che ha favorito la creazione di un gruppo di lavoro interno, coordinato dalla Divisione cultura, che ha il compito di sviluppare proposte per rendere più efficace il supporto pubblico a favore della cultura indipendente. Tra gli obiettivi, si legge nel fitto documento presentato oggi, “anche la revisione degli attuali sistemi di sostegno alla cultura: trovare soluzioni praticabili a breve/medio termine per spazi di produzione culturale disponibili a tutti coloro che ne hanno bisogno, oltre che forme di collaborazione con privati; Cantone e altre città per la definizione di luoghi e occasioni per la presentazione al pubblico degli esiti della creazione”.

Il questionario è stato sviluppato in collaborazione con la sezione regionale di Sonart, la più grande associazione professionale di musicisti indipendenti che svolgono la propria attività in Svizzera. L’indagine è stata invece elaborata e lanciata nel 2023 grazie anche al primo dibattito ticinese sulle musiche attuali, promosso da M4Music avvenuto durante l’esperienza de La Straordinaria - Tour Vagabonde.

Leggi anche: