Lo afferma il ministero dell’Economia riferendosi ai redditi percepiti nel 2022. I campionesi hanno dichiarato in media 15mila euro a testa
A Campione d’Italia non se la passano bene. Il reddito medio dichiarato nel 2023 colloca l’enclave fra i comuni poveri, così come certificano i dati diffusi ieri, mercoledì 24 aprile, dal ministero dell’Economia e delle Finanze sui redditi percepiti nel 2022, anno in cui i contribuenti campionesi hanno mediamente dichiarato 15’533 euro.
Era andata peggio nel 2019, anno successivo allo tsunami che si era abbattuto su Campione d’Italia con la chiusura del casinò e la drastica riduzione dei dipendenti comunali, passati da 103 a 17. Cinque anni fa il reddito medio pro capite era stato di 10’559 euro, poco più di 800 euro al mese. Un reddito lontano anni luce da quello del 2016: quasi 60mila euro, il reddito dei contribuenti campionesi, che proiettava l’immagine di Campione d’Italia quale Comune più ricco della Penisola.
Dai giorni dello tsunami la musica non è ancora cambiata, anche se si sono registrati miglioramenti. Qualcosa in più in riva al Ceresio si attendevano dalle agevolazioni grazie al regime fiscale speciale che prevede diverse facilitazioni per residenti e imprese (riduzione delle tasse e dei contributi). Agevolazioni che, in aggiunta alla sicurezza di vivere in un posto con bassissimo livello di criminalità, avrebbero dovuto favorire l'arrivo di nuovo residenti. Nel corso degli ultimi anni si è assistito (e la tendenza continua) a una fuga dall’enclave verso i comuni ticinesi. I dati diffusi dal ministero dell’Economia e delle Finanze, confermano che i comuni italiani più poveri continuano a essere quelli a ridosso del Luganese, cominciando da Cavargna (maglia nera) dove i 93 contribuenti hanno dichiarato 6’766 euro. Sul fondo classifica anche Val Rezzo (7’288 euro), San Nazzaro Val Cavargna (8’081), San Bartolomeo Val Cavargna (9’457), Valsolda (11’653) e Porlezza (13’769).