Luganese

Rapinò un distributore a Ponte Cremenaga, condannato ed espulso

Un anno e mezzo sospesi al 36enne, riconosciuto colpevole anche di truffa e falsità in documenti a causa di raggiri a una cassa malati

L’uomo minacciò la commessa con un coltello
(Ti-Press)
27 febbraio 2024
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È stato condannato a una pena detentiva di 18 mesi sospesa per due anni, il cittadino italiano che il 10 giugno 2023 rapinò un distributore di benzina a Ponte Cremenaga, nei pressi del valico di frontiera. Lo ha deciso la Corte delle Assise correzionali di Lugano, presieduta dal giudice Marco Villa, nel dibattimento avvenuto quest’oggi, svoltosi seguendo la forma del rito abbreviato. Oltre alla rapina, il 36enne – difeso dall’avvocato Davide Pedrotti – è stato condannato per truffa e falsità in documenti, per avere, tra il 2022 e il 2023, prodotto della documentazione fasulla che attestava come fosse malato di tumore, ricevendo così dall’assicurazione presso la quale era iscritto tramite il suo datore di lavoro oltre 4mila franchi per indennità di perdita di guadagno. Nei confronti dell’uomo è stata inoltre decisa l’espulsione dal territorio svizzero per un periodo di sei anni. L’inchiesta è stata condotta dal procuratore pubblico Pablo Fäh.

I fatti

La mattina del 10 giugno, l’allora 35enne entrò nel benzinaio coprendosi il volto con un casco, e minacciò la commessa puntandole un taglierino alla nuca, e facendosi così consegnare il denaro contenuto nella cassa, poco più di 1’200 franchi, dandosi poi alla fuga con la propria auto raggiungendo l’Italia. All’arresto, avvenuto il 22 giugno e al quale sono seguiti 50 giorni di carcerazione preventiva, si è giunti grazie a un’intensa attività d’indagine portata avanti dalla Polizia cantonale con la collaborazione della Polizia Città di Lugano, della Polizia comunale Malcantone Ovest, del Centro di cooperazione di polizia e doganale di Chiasso e dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini.

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