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Ecocentro di Origlio al voto: ‘Quella è l’unica alternativa’

In attesa del referendum comunale del 3 marzo, dopo aver dato parola ai contrari, la versione dei favorevoli al progetto

L’ecocentro comunale provvisorio va dismesso
(Ti-Press/Archivio)
12 febbraio 2024
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La soluzione più conveniente, la più ecologica e in definitiva l’unica praticabile su territorio comunale. Origlio si appresta a votare, per la seconda volta in meno di quattro anni, un progetto – il terzo, dopo quello bocciato alle urne nel 2020 e un secondo che non ha superato lo scoglio del Consiglio comunale (Cc) – di costruzione di un ecocentro comunale. Un comitato apartitico ha raccolto e consegnato 218 firme per un referendum contro il credito da 1,585 milioni di franchi e il 3 marzo si andrà alle urne. Dopo aver sentito le ragioni dei contrari, abbiamo parlato con Francesco Visani, capogruppo della lista IndiVerSi in Cc, che ci espone le ragioni principali dei favorevoli.

Partiamo dalla base: per quale motivo c’è bisogno di un nuovo ecocentro comunale?

Attualmente abbiamo un ecocentro provvisorio che occupa un posteggio al lago. Lì vengono depositati tutti i rifiuti tranne gli ingombranti e alcuni prodotti particolari, ma il sedime deve essere risistemato e riqualificato e quindi c’è la necessità di avere una nuova struttura. Per questa è stato identificato un terreno, che è l’unico a disposizione del Comune, per un nuovo centro. È un terreno dal valore limitato, è occupato da diverse piante invasive, soprattutto palme. Non è un terreno pregiato, come i referendisti vogliono far credere.

Questo è il terzo tentativo. Rispetto ai due precedenti perché è un progetto migliore?

Sicuramente il costo: 935’000 franchi (i restanti 650’000 franchi riguardano altri servizi comunali, ndr) sono molto inferiori rispetto ai progetti precedenti (il primo credito era di 1,825 milioni e il secondo di 1,165 milioni, ndr) e quindi più accessibile. Non provocherà un innalzamento esagerato sulla tassa dei rifiuti. Inoltre è un progetto condiviso fra tutte le forze politiche del Comune. La precedente raccolta di firme per un referendum era stata guidata da Lega-Udc, mentre stavolta l’hanno portata avanti delle famiglie che abitano di fronte al sedime dove dovrebbe sorgere il nuovo ecocentro. Certamente hanno le loro ragioni, ma come avviene in una democrazia, il bene pubblico viene prima del bene privato.

È anche vero, come sostengono i referendisti, che si taglierebbero delle piante e si andrebbe a costruire su un’area attualmente verde.

Sì, ma se fosse l’unica oasi di verde in un deserto, il discorso sarebbe diverso. Ma fortunatamente Origlio è immerso nel verde e ribadisco che si andrebbero a toccare piante invasive e parzialmente nocive. Non è un sacrilegio ecologico.

Non si sarebbe potuta cercare una soluzione meno impattante?

Il Comune non dispone di altri terreni. Questo è l’unico per il quale il Cantone ci ha dato il nullaosta, sia per il taglio delle piante sia per l’insediamento dell’ecocentro. L’idea di molti referendisti è che si potrebbero portare i rifiuti all’Ecocentro Serta di Lamone, come si fa in diversi altri comuni.

E voi non siete d’accordo?

No. Prima di tutto, come farebbero le persone che non dispongono di mezzi a spostarsi da Origlio a Lamone? Secondariamente, considerando che a Origlio ci sono circa 600 fuochi per 1’500 abitanti, se 4-5 volte all’anno tutti si mettessero in moto per portare i loro ingombranti, si creerebbe un pendolarismo dei rifiuti assolutamente nocivo dal punto di vista ecologico ed energetico.

Altra contestazione dei contrari: nell’attesa di una soluzione alternativa eventuale, si potrebbero sistemare gli ecopunti sparsi sul territorio. È uno scenario praticabile?

Non direi, mi sembra un controsenso. Già adesso all’ecocentro comunale provvisorio si segnalano abusi, si lascia di tutto e di più nei cassonetti, nonostante la sensibilizzazione effettuata dal Municipio negli ultimi anni. Già lì non c’è controllo. Figuriamoci cosa succederebbe agli ecocentri, senza nessun controllo diventerebbero punti selvaggi. Inoltre, se mettiamo negli ecopunti la raccolta di vetro e carta, ci sarebbe un disturbo della quiete pubblica diffuso rispetto a un ecocentro centralizzato.

Nel caso i referendisti dovessero vincere alle urne, cosa si può prevedere?

L’attuale ecocentro sarà eliminato, perché il Cantone ha approvato una norma transitoria che consente di avere l’ecocentro comunale provvisoriamente al parcheggio al lago, ma la situazione deve essere ripristinata. I rifiuti verrebbero portati a Lamone. Non ci sono molte alternative: gli ecopunti non possono essere stravolti.

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