Luganese

Circonvallazione dimezzata: Bioggio sì, Agno no

Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio: ‘Rinunciamo a una parte, a causa dei costi più che raddoppiati nel preventivo’

In sintesi:
  • L'opera attesa da decenni in Malcantone si rivela troppo onerosa. Si comincia dalla parte più a nord
  • Amareggiato il sindaco del Comune 'escluso': ‘La falda esisteva anche sette anni fa. Chi ha combinato il pasticcio spieghi’
L’incrocio critico di Agno: era il 2002, ma era già trascorso oltre un ventennio
(Ti-Press/Archivio)
1 dicembre 2023
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È stato posticipato ed è oggetto di approfondimenti per individuare soluzioni alternative l’aggiramento del centro di Agno nell’ambito della Circonvallazione Agno-Bioggio. Il motivo? Un sorpasso di spesa di oltre il doppio rispetto a quanto preventivato nella progettazione di massima – stiamo parlando di un cifra che si avvicina al mezzo miliardo di franchi –. Un sorpasso di spesa che attende spiegazioni. Se le aspettano Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio (Dt) e la cittadinanza. Se le attendono in particolare i residenti di Agno, dove si parla dell’aggiramento stradale del nucleo da un cinquantennio. La notizia ha suscitato sconcerto nel Malcantone che aspetta soluzioni viarie per migliorare il traffico di transito da decenni.

Il progetto di massima: spese per 216 milioni

Ma andiamo con ordine. A domanda specifica per sapere se la questione relativa ai costi più che raddoppiati (o triplicati) verrà risolta in un’aula di tribunale, Zali ha preferito non rispondere. Nemmeno il Consorzio di ingegneri circonvallazione Agno-Bioggio (Icab) ha voluto rilasciare dichiarazioni o spiegazioni in merito. Bisogna ‘accontentarsi’ della dichiarazione del direttore del Dt, secondo il quale «qualcuno ha sbagliato qualcosa. Attendiamo spiegazioni, a giustificazione della differenza importante e di quelle oltre 8’000 ore di lavoro dichiarate per allestire il progetto di massima che indicava una spesa di 216 milioni di franchi (+/- 20%) nel 2019». La grossa differenza, stando alle precisazioni del Dt, è riconducibile all’ultima fase di progettazione, quella relativa al preventivo, quando è emerso il significativo sorpasso rispetto a quanto indicato nel progetto di massima. Un sorpasso dovuto ai sondaggi geologici effettuati di recente, a una modellizzazione di dettaglio tridimensionale degli impatti della costruzione e dell’opera sulla falda circostante, che hanno comportato la necessità di rivedere il progetto originale. Le ipotesi iniziali non sono state confermate dai progettisti e il costo lievitato in maniera così importante farebbe inoltre fatica a trovare consenso in Gran Consiglio.

Un piano B allo studio

Eppure, ha sottolineato Zali, nella parte che riguarda Agno, il progetto avrebbe consentito di preservare porzioni significative di territorio e togliere il traffico motorizzato dal nucleo del comune malcantonese, nel quale transitano circa 27'000 veicoli al giorno. Dopo il 2019 e a conclusione della progettazione di massima, il Consiglio di Stato aveva proceduto all’assegnazione del mandato concernente le prestazioni per la progettazione definitiva ed esecutiva. La delibera era stata impugnata, ragione per cui (una volta respinto il ricorso) la progettazione definitiva era stata avviata soltanto nell’autunno 2021. Il direttore del Dt si dice deluso e scornato per dover rinunciare a quella parte di progetto dopo aver accertato che gli ultimi approfondimenti effettuati hanno evidenziato che il costo dell’opera si discosta notevolmente da quello indicato nel progetto di massima del 2019 ed è lievitato a un livello non sostenibile dal profilo finanziario. A maggior ragione alla luce delle misure di rientro che il Consiglio di Stato è chiamato ad adottare. La parte del progetto alla quale il Cantone per ora rinuncia riguarda la via Lugano (in zona Piodella) sino al Vallone di Agno. Zali assicura che si sta già elaborando un piano B: sono già allo studio soluzioni alternative alla ricerca di un ragionevole compromesso tra le esigenze di inserimento territoriale e la sostenibilità dei costi dell’opera. Il direttore del Dt ha spiegato che il progetto era comunque destinato ad essere realizzato in distinte fasi, per cui si procederà dapprima con la parte compresa tra la rotonda delle Cinque Vie a Bioggio e l’estremità sud della pista dell’aeroporto di Agno, fino all’aggancio con l’esistente via Lugano.

Il sindaco di Agno: ‘Fallimento politico’

Dal canto suo, il sindaco di Agno Thierry Morotti si dice profondamente amareggiato e non usa mezzi termini per tratteggiare il suo stato d’animo di delusione: «Siamo stati informati soltanto ieri sera (giovedì, ndr) nella riunione della Conferenza dei sindaci del Malcantone, dal Dipartimento del territorio, che ha annunciato costi esplosi e, stando alla tabella che ci hanno mostrato, addirittura triplicati, a causa della falda, per la parte della zona riva lago, che il progetto prevedeva interrata. Mi lasci dire che si tratta di un fallimento politico totale: sono sette anni di riunioni gettati al vento». Il direttore del Dipartimento del territorio ha però promesso soluzioni alternative entro breve... Morotti non ha dubbi: «Però, di quali alternative stiamo parlando? L’unica è quella di progettare una strada a cielo aperto, compromettendo una zona particolarmente pregiata come quella del parco al lago e la zona lago». Il sindaco del Comune più penalizzato dalla decisione comunicata da Zali esprime dubbi in merito all’esplosione dei costi: «La falda c’era anche sette anni fa. Vorremmo capire chi ha combinato questo pasticcio. Ora il progetto viene definito finanziariamente insostenibile, nella parte dalla Piodella al Vallone e dovremo sopportare ancora per chissà quanto tempo gli oltre 27’000 transiti quotidiani di veicoli attraverso il nucleo».

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