Una mozione interpartitica chiede una base legale nel Regolemento comunale di Lugano per incitare la Città a raggiungere l'obiettivo fondamentale
S’inserisca una base legale nel Regolamento comunale per promuovere la conciliazione tra le esigenze familiari e quelle lavorative, da parte della Città di Lugano. È quanto chiedono, tramite una mozione interpartitica, 13 consiglieri comunali: i socialisti Raoul Ghisletta, Tessa Prati, Aurelio Sargenti e Carlo Zoppi, Mattea David, Giovanni Albertini (Movimento Ticino & lavoro), Sara Beretta Piccoli (Indipendente), Edoardo Cappelletti (Pc), Morena Ferrari Gamba (Plr), Laura Ferrario (Verdi), Demis Fumasoli (Forum Alternativo), Marisa Mengotti (Verdi) e Tamara Merlo (Più donne).
La mozione vuole che la Città “provveda (direttamente o tramite sussidiamento di enti no profit riconosciuti dalla legge) a realizzare una rete di nidi e di strutture extrascolastiche per la fascia di bambini dai tre mesi fino al termine della scuola dell’obbligo (nidi, mense, servizi prescuola e doposcuola), che siano di qualità e accessibili a tutti”. I firmatari sono convinti che, a Lugano, sia stato realizzato molto, ma tanto “deve essere ancora fatto per favorire la conciliazione famiglia-lavoro. Da qui, la richiesta di inserire un principio nel Regolamento comunale, che impegni la Città a raggiungere questo obiettivo fondamentale per il futuro della comunità.
L’articolo proposto impegna la Città a promuovere la conciliazione lavoro-famiglia in tutti gli ambiti di sua competenza. I mozionanti ritengono che, evidentemente, sia necessario un coordinamento tra Lugano e il Cantone, affinché l'accesso alla rete sia reso possibile per tutti i bambini e ragazzi residenti in città, dai tre mesi fino alla fine della scuola dell’obbligo”.