Locarnese

Conciliabilità famiglia-lavoro, l'impegno deve essere ‘totale’

Una Mozione del gruppo Sinistra Unita chiede al Municipio di Locarno di inserire una base legale sul tema nel proprio Regolamento comunale (Roc)

29 gennaio 2024
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La Città di Locarno deve fare di più per promuovere la conciliabilità famiglia-lavoro e un primo passo in questo senso dovrebbe essere l'inserimento nel Regolamento comunale (Roc) di una base legale volta proprio a perseguire tale obiettivo, in modo da impegnare la Città "a raggiungere questo obiettivo fondamentale per il futuro della nostra comunità". A chiedere di compiere tale passo al Municipio è il gruppo in Consiglio comunale Sinistra Unita, attraverso una mozione (primo firmatario Pier Mellini) dal titolo “Per la conciliabilità famiglia-lavoro”.

Fatta la premessa che sul tema "a Locarno parecchio è stato fatto e molto deve essere ancora fatto", gli istanti sottolineano l’aumento del tasso di povertà tra la popolazione – dal 6,1% del 2017 al 7,4% per quel che riguarda le persone il cui reddito disponibile è inferiore al minimo vitale, dato che salirebbe sino al 14,6% senza le prestazioni sociali –, tanto che in Ticino una persona su quattro è a rischio di povertà (nel resto della Svizzera una su sette). O ancora la quota crescente di genitori, in particolare madri, che esercitano un’attività lucrativa.

Situazioni che richiedono "condizioni quadro che permettano alle famiglie di conciliare meglio la vita familiare e quella professionale" – aspetto quest'ultimo fondamentale sia per le persone con responsabilità familiari che per l’economia –, tra le quali ad esempio la custodia di bambini complementare alla famiglia; l’introduzione di condizioni di lavoro favorevoli alle famiglie (per esempio orari di lavoro flessibili e lavoro a domicilio); la concessione di congedi dopo la nascita o l’adozione di un figlio; l’adozione di misure che consentano di sgravare le persone esercitanti un’attività lucrativa che assistono i propri familiari; l’eliminazione di disincentivi finanziari presenti nel sistema fiscale (in modo da promuovere l’esercizio di un’attività professionale da parte delle madri); la parità salariale, per far sì che i padri partecipino maggiormente ai compiti familiari e le madri siano più attive sul piano professionale senza che i genitori subiscano una diminuzione sostanziale del reddito familiare.

"L’articolo proposto – concludono i rappresentanti della Sinistra Unita – impegna la Città a promuovere la conciliabilità lavoro-famiglia in tutti gli ambiti di sua competenza e specifica in particolare che la Città deve provvedere (direttamente o tramite sussidiamento di enti no profit riconosciuti dalla legge), a realizzare una rete di strutture scolastiche o extrascolastiche per la fascia di bambini da tre mesi fino alla fine della scuola dell’obbligo (nidi, mense, servizi pre-scuola e doposcuola), che siano di qualità e accessibili a tutti".