Luganese

Chiesto l'annullamento del processo a Nicolò Svizzero, respinto

Non ha avuto seguito la richiesta dell'avvocato difensore dell’imprenditore accusato di aver truffato per decine di milioni

La presunta truffa è di almeno 24 milioni di euro
(Ti-Press)
11 settembre 2023
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Si preannuncia un processo lungo, quello di Nicolò Svizzero, il sedicente broker accusato di truffe milionarie iniziato quest'oggi presso la Corte delle Assise criminali di Lugano. Nel corso dell'intera mattinata, il dibattimento è stato prolungato dalle questioni pregiudiziali, in particolare dalla richiesta dell'avvocato difensore Constantino Castelli, di annullare il procedimento in virtù del principio ne bis in idem, che prevede l'impossibilità di processare due volte una persona per i medesimi fatti. Svizzero è stato infatti già processato in Italia, per il reato di abusivismo finanziario, ricevendo una condanna di due anni e dieci mesi, pena che ha già scontato.

‘Ta piaseress’ ha ribattuto il procuratore pubblico Andrea Gianini. I fatti in questione, secondo il pp, non sarebbero affatto i medesimi. In Svizzera l'imputato viene infatti processato per truffa e falsità in documenti. «Non è che ho voluto processarlo in Svizzera perché sono matto – ha spiegato –, ma perché ha vissuto qui dieci anni, truffando e coinvolgendo persone e banche svizzere». La tesi è stata sostenuta anche dagli avvocati degli accusatori privati Marco Bertoli ed Emanuele Stauffer.

‘Non c’è sovrapposizione'

La Corte, presieduta dal giudice Amos Pagnamenta, ha infine deciso di respingere la richiesta di annullamento, in quando non vi sarebbe una sovrapposizione delle imputazioni odierne rispetto a quelle giudicate in Italia. Castelli ha poi avanzato un'altra questione pregiudiziale, ossia quella dell'annullamento del processo per falsità in documenti, in quanto in Italia non è reato, e non può essere incluso nelle ragioni che ha portato all'estradizione di Svizzero.

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