Luganese

I bambini di Campione continueranno ad andare a scuola in Ticino

Questa soluzione è stata introdotta nel 2018 a seguito del dissesto finanziario del Comune. Vani i tentativi di riaprire la scuola materna campionese

La scuola materna è stata chiusa nel 2018
(Ti-Press)
6 luglio 2023
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Anche per il prossimo anno scolastico i bambini di Campione d'Italia dovranno frequentare le scuole materne dei comuni ticinesi. Succede così dal 2018 anno in cui, a seguito del dissesto finanziario del Comune, la scuola materna è stata chiusa. «Era mia intenzione riaprirla in settembre, ma non c'è stato niente da fare, anche se mi ero impegnato personalmente con Regione Lombardia. Le pastoie burocratiche lo hanno impedito» commenta, senza mascherare la delusione Roberto Canesi, sindaco dell'enclave, che con la riapertura della scuola materna avrebbe voluto mandare alla comunità campionese un segnale di rinascita. La possibilità di riapertura della scuola materna si lega a filo doppio con la vendita di uno dei cinque gioielli di famiglia che il Comune ha messo in vendita per pagare i debiti accumulati nel corso degli anni. Per 800mila franchi è stata venduta Villa Franchini, che l'ex sindaco dell'enclave Carlo Franchini aveva lasciato in eredità al Comune, assieme a una villa che possedeva a Bordighera, ponendo una condizione: il ricavato doveva essere utilizzato per i servizi alla comunità campionese. Il rogito per la vendita di Villa Franchini sarà firmato in ottobre. In questo mese di luglio ci sarà il passaggio di proprietà dello stabile che ha ospitato il comando della Polizia locale il cui organico, sino al dissesto finanziario, era formato da 22 agenti (attualmente ne sono in servizio due). Lo stabile della Polizia locale è stato venduto per 1,7 milioni di franchi. A buon punto anche le trattative per la cessione di Villa Mimosa e di un'area edificabile in via per Arogno. Quasi 3 milioni di franchi per Villa Mimosa e 800mila franchi l'area edificabile. Continua a restare in sospeso la vendita del gioiello più pregiato, oltre che costoso (occorrono 12,8 milioni di franchi): il comparto immobiliare che si sviluppa sulle rive del Ceresio e comprende l'edificio della Fornace, i fabbricati del Bocciodromo, dell'Autosilo comunale e lo scheletro della Casaccia, la stazione della funivia mai ultimata, oltre alle aree di pertinenza e quelle destinate a parcheggio.