Al terzo giorno di occupazione dell'ex Scuola elementare di Viganello, il Municipio di Lugano si è riunito in seduta straordinaria sul tema scottante
Potrebbe durare ancora qualche giorno l’occupazione delle ex Scuole elementari di Viganello da parte degli autonomi del Soa, che sono entrati venerdì sera negli spazi dell’istituto scolastico dismesso da un paio di anni. Nel frattempo, un canale di comunicazione è stato aperto con l’autorità cittadina. Ci sarà un incontro tra le parti in cui parteciperanno anche rappresentanti di realtà culturali indipendenti. Un incontro in cui, ai rappresentanti dell’assemblea, verrà proposto uno o più luoghi. La Rsi, ha appena evocato lo stabile ex Hg Commerciale di Pregassona, (a nord dei campi da tennis, per intenderci), già proposto tre anni fa dal Municipio di Lugano al centro sociale Il Molino, ma poi messo da parte perché ritenuto in una zona non idonea, troppo densamente abitata e perché la sezione Plr di Pregassona si era messa di traverso.
Al terzo giorno di occupazione dello stabile in zona La Santa a Viganello, restano cucite le bocche dei membri del Municipio di Lugano, riunito oggi in seduta straordinaria, sull’argomento scottante. Dalle mura di Palazzo Civico, a microfoni spenti, affiora la volontà di eventualmente valutare la concessione di un luogo, in via provvisoria o definitiva, ma con alcune regole da rispettare. L’esecutivo, in ogni caso, non intende fare concessioni a un'unica associazione ma coinvolgere anche diverse realtà culturali alternative, perché non si vuole privilegiare un gruppo rispetto a tutti gli altri della scena indipendente. Intanto, le attività nella ex scuola continuano.
“L’apertura dimostrata nelle ultime ore da entrambi i fronti va sostenuta e, questa volta, deve portare un risultato giusto, in tempi brevi e che veda soddisfazione di tutti”: la conclusione della nota stampa inoltrata da Tessa Prati e Filippo Zanetti, copresidenti del Partito socialista di Lugano è da interpretare come un auspicio, piuttosto che una presa di posizione vera e propria. Al Ps, tuttavia, prema replicare alle esternazioni di Lega e Udc. Da questo punto di vista, il Ps ritiene che “con l’occupazione dell’ex scuola elementare di Viganello, uno stabile vuoto e inutilizzato e che lo sarà ancora per diversi anni, è stata data l’ennesima conferma che di spazi a Lugano ve ne sono. Manca tuttavia la disponibilità, ma soprattutto la volontà del Municipio di impegnarsi affinché uno spazio definitivo venga – finalmente – concordato tra le parti e concesso. L’esecutivo e la destra devono accettare che Lugano non è solo Piazza Riforma: inclusione e diversità e, in questo caso, una realtà autogestita sono un valore e, quest’ultima non è una realtà da reprimere e repellere”.
Secondo i copresidenti del Ps di Lugano, “è compito dell’esecutivo assicurare alle persone la possibilità di esprimersi in un pluralismo culturale: a una realtà autogestita serve uno spazio fruibile fin da subito, facilmente accessibile anche con i mezzi pubblici e che sia idoneo allo sviluppo di attività variegate”. Il risultato e il successo dell’esperienza de La Straordinaria, nei primi tre mesi dell’anno, per il socialisti, ha convinto tutti: “In primis, la compagine municipale e il Dicastero cultura si sono detti soddisfatti e consci della necessità di offrire spazi non organizzati a quella tanto importante quanto sottovalutata cultura indipendente. Una
cultura che a Lugano stenta ormai da anni a (ri)prendersi gli spazi necessari per poter esprimere un potenziale che il Municipio da troppo tempo ha voluto limitare”.
La mancanza di spazi per la cultura indipendente e per le realtà autogestite, secondo i due copresidenti del Ps di Lugano, rappresentano “una questione che ormai, a intervalli regolari, si ripropone”. Questa problematica, però, di recente, è emersa con maggiore vigore, "a causa dell’agire politicamente insensato del Municipio, con il suo culmine nella demolizione di parte dell’ex Macello. La recentissima decisione della Corte dei reclami penali, che de facto riapre la procedura, ci dirà se tale agire ha anche una rilevanza penale”, precisano i socialisti nella nota stampa.
Tornando alla finestra di dialogo aperta tra autorità politica e la realtà che sta occupando l’ex Scuola di Viganello, occorre segnalare che “le autorità cantonali non sono state interpellate né dal Municipio né dagli autonomi, quindi, nel frattempo, mantengono le distanze, anche se le informazioni apparse sul sito della Rsi fanno intendere altro, evocando il presunto coinvolgimento della consigliera di Stato Marina Carobbio.