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Lugano senza aiuti sociali anti-rincari: ‘Un'occasione persa’

Cappelletti e Beretta Piccoli puntano il dito contro il Municipio, per il suo disimpegno e perché non ha mai suggerito soluzioni concrete

Edoardo Cappelletti (a sin.) e Lorenzo Beretta Piccoli
(Ti-Press)
23 giugno 2023
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Suonano come una presa in giro le parole espresse ieri dal sindaco di Lugano Michele Foletti e dal titolare del Dicastero formazione, sostegno e socialità Lorenzo Quadri in merito ai prospettati aiuti sociali anti-rincari delle bollette dell’energia elettrica. Sono alquanto critiche le reazioni di Lorenzo Beretta Piccoli (Centro) e di Edoardo Cappelletti (Pc), i due promotori dell’emendamento in materia, bocciato nell’ultima seduta di Consiglio comunale dell’anno scorso. Per entrambi, l’epilogo negativo emerso dal rapporto della Commissione delle petizioni rappresenta una sconfitta della politica cittadina, causata principalmente dal disimpegno del Municipio.

Un epilogo annunciato

Agli occhi di Edoardo Cappelletti, la situazione appare come «un epilogo tristemente annunciato». Dopo sei mesi di approfondimenti commissionali, continua il consigliere comunale comunista (gruppo Ps-Pc), «l’unica certezza è che il respingimento dell’emendamento è stato un’occasione persa, perché approvandolo ci saremmo trovati oggi un sostegno concreto e immediato alla popolazione. Proprio lo strumento dell’emendamento avrebbe garantito quella tempestività ed efficacia che la revisione del Regolamento comunale in ambito sociale non avrebbe potuto assicurare. Eppure, l’esecutivo sosteneva che una soluzione effettiva avrebbe potuto concretizzarsi attraverso una disposizione transitoria o comunque una revisione del Regolamento. Ora lo spirito originario della mozione è stato ritenuto non percorribile e ci si dovrà limitare a introdurre delle nuove voci di spesa tra le prestazioni riconosciute».

‘La delusione è grande’

Lorenzo Beretta Piccoli commenta invece così il nulla di fatto emerso dal rapporto delle Petizioni: «È facile dirlo a posteriori, ma onestamente me l’aspettavo». Il capogruppo del Centro aveva del resto manifestato parecchi dubbi sulla scelta della revisione del Regolamento sociale per inserire gli aiuti straordinari: «Eravamo scettici sulla via indicata e ora i nodi vengono al pettine. Sono deluso, non lo nascondo. Durante il Consiglio comunale il sindaco ha detto parole importanti (Folettti aveva dichiarato che ‘nessuno sarà lasciato indietro’, ndr), ma che poi non si sono tradotte nei fatti». Eppure, aggiunge il consigliere comunale, «la realtà ha confermato l’effettiva esigenza di un aiuto, ma non si è fatto nulla a favore dei ceti medio e basso per compensare il rincaro dei costi dell’energia, che tutti noi stiamo vivendo».

Esecutivo poco propositivo

Come interpreta l’agire del Municipio di Lugano? «Il Municipio di Lugano si è dimostrato poco propositivo, non ha mai suggerito soluzioni concrete. Durante la seduta del 19 dicembre, il Municipio aveva anche accennato a una proposta (per intervenire sul regolamento, ndr), ma chi l’ha mai vista?» domanda Beretta Piccoli. Risultato? «La sensazione è che l’esecutivo abbia volutamente ‘portato a spasso’ l’argomento e l’apertura mostrata durante il Consiglio comunale fosse soltanto di facciata. Questo sarebbe piuttosto grave, verso il Consiglio comunale e soprattutto nei confronti della cittadinanza e delle persone alle quali l’aiuto promesso avrebbe fatto piacere riceverlo», sostiene il capogruppo del Centro.

L’esito cozza con le sensibilità

Alla luce dei lavori commissionali, l’esito stride alquanto. Ma c’è di più, secondo Cappelletti, che aveva interpretato le discussioni in Consiglio comunale come una presa d’impegno da parte del Municipio per dare seguito alla disponibilità emersa dai numerosi interventi durante la seduta di fine dicembre: «Indipendentemente dall’esito negativo della votazione sull’emendamento, da quella discussione era emersa una sensibilità del Consiglio comunale a favore di un intervento straordinario a sostegno dei redditi medio e basso, così come un impegno del Municipio ad attivarsi proattivamente e in forme diverse a questo scopo».

’È mancata una sintesi’

Invece, continua il consigliere comunale del Gruppo Ps-Pc, «il Municipio non ha assecondato le proposte commissionali che andavano in questa direzione, senza nemmeno ricercare una sintesi politica sulla base delle discussioni in Consiglio comunale. Questo dimostra che l’esecutivo ha abdicato alla responsabilità assunta nell’ambito del Preventivo 2023 e che la strada dell’emendamento era in fondo quella più concreta, visto che avrebbe permesso all’amministrazione di stabilire i dettagli della misura e di erogare già adesso gli aiuti».

In conclusione, Cappelletti riconosce tuttavia il lavoro della commissione che «in modo costruttivo ha comunque consentito di fare preziosi passi in avanti nell’ambito del campo di applicazione della base legale esistente, pur non contemplando l’aiuto straordinario richiesto dall’emendamento». Una carenza che, secondo il consigliere comunale del Partito comunista, «riflette il disimpegno di un esecutivo che si è posto in contraddizione: la volontà politica di agire contro il rincaro avrebbe dovuto trovare una sponda anche nel Municipio, che si è invece limitato a ributtare la palla nel campo del Consiglio comunale, invitando a presentare una mozione per chiedere un altro regolamento».

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