La rabbia del comandante della Protezione civile Lugano campagna Claudio Hess, dopo l’incendio di stanotte a Mezzovico: ‘Un fulmine a ciel sereno’
«Un fulmine a ciel sereno». È «arrabbiato e deluso» Claudio Hess, comandante della Protezione civile di Lugano campagna dopo l’incendio che la scorsa notte ha distrutto sei veicoli e due rimorchi del Corpo. Un rogo che ha toccato anche tre autocarri dell’Esercito e per il quale è quasi certo il dolo.
«Quel che è successo ci ha colpiti molto – rivela alla ‘Regione’ con lo sconforto nella voce il comandante –. È arrivata questa chiamata attorno alle 5 di mattina, con un annuncio che non ci saremmo mai aspettati. Siamo andati sul posto e abbiamo visto questo disastro. Erano veicoli pronti per domani mattina. Nel mese di giugno organizziamo delle vacanze per gli ospiti delle nostre case per anziani. Per questo c’erano anche i rimorchi attaccati ad alcuni veicoli, servivano per le valigie. Domani mattina sarebbe stato il turno della casa per anziani di Agno».
Usa il condizionale: la vacanza quindi è saltata? «No fortunatamente. Metà della nostra flotta è distrutta, ma abbiamo ancora l’altra metà, che domani partirà per questo soggiorno». Resterete però scoperti, in caso di urgenze? «No. Per far fronte alle emergenze ci siamo attivati e siamo riusciti a organizzarci con le altre regioni e per questo dobbiamo ringraziare la solidarietà dei Corpi vicini, Lugano Città, Mendrisiotto, Bellinzonese, che ci presteranno ciascuno uno o due veicoli».
Hess ci spiega che il prossimo passo a livello organizzativo sarà «fare un incontro con i collaboratori per valutare la situazione e capire come procedere con le assicurazioni. Per una stima dei danni è ancora presto, ma sono certamente più decine di migliaia di franchi. Quel che più delude e mi fa rabbia è che non erano veicoli ‘privati’, ma appartenevano a tutta la popolazione, sono stati pagati dalla comunità». La Protezione civile, che è locataria di uffici vicino alla casa comunale, già da anni utilizzava quei terreni comunali per posteggiare i propri veicoli. Posto che il dolo è quasi certo e che l’inchiesta è stata avviata d’ufficio, ci sono motivi specifici che potrebbero far pensare a un atto mirato contro la Protezione civile? «No, non riteniamo di avere alcun conto in sospeso con nessuno. È stato un fulmine a ciel sereno, proprio una brutta sorpresa».
Un fulmine a ciel sereno domato principalmente dai Pompieri di Monteceneri, coi quali il Comune di Mezzovico-Vira è convenzionato. «Siamo intervenuti con otto militi e quattro veicoli – ci dice il comandante Stefano Ferrari –. E dato che mentre spegnevamo il primo rogo si stava sviluppando anche un altro incendio a 200 metri di distanza (che ha colpito i tre camion dell’Esercito, ndr), ho dovuto chiedere un rinforzo ai Pompieri di Lugano che sono accorsi con alcuni colleghi». La nube di fumo era grossa «ma dato che faceva ancora buio le dimensioni sono difficilmente quantificabili», mentre fortunatamente «non c’era materiale pericoloso né nei veicoli né nei rimorchi», sebbene per un paio d’ore sia stato diramato l’allarme. L’intervento dei militi è durato in totale quattro ore.