Per la prima volta, i militi della compagnia 42 della Protezione Civile Regione Lugano Campagna alle prese con opere difficoltose
Centinaia di corsi di ripetizione, e c’è ancora spazio per le prime volte. Nel caso della Compagnia 42 della Protezione Civile Regione Lugano Campagna, si è trattato di una scalinata, un’opera con cui la Sezione salvataggio non si era ancora confrontata. È stata realizzata a Gravesano, in zona Reno. L'intervento fa parte del ripristino del sentiero che collega il cucuzzolo del monte alla strada cantonale (dapprima, i militi si sono dovuti fare largo nella fitta vegetazione, di fatto, rintracciando il sentiero stesso).
Oltretutto, il progetto è stato cambiato in corso d’opera perché – come spesso succede passando dal teorico al pratico – a metterci mano è emerso che il terreno era più “morbido” del previsto, e dunque richiedeva un altro tipo d’ancoraggio della scalinata: “Ma grazie alla bravura dei militi, dei capogruppo e del capo sezione si è potuta trovare un’alternativa in corso d’opera”, ha spiegato il capitano Massimo Muschietti. Altro intervento di una certa difficoltà tecnica è stato quello compiuto in territorio di Monteceneri, a Medeglia, dove sono state costruite tre passerelle a poca distanza una dall’altra e legate a dei cassoni che le inframmezzano. Anche in questo caso, ci si è dovuti confrontare con un imprevisto: stavolta il terreno si è rivelato più duro. I cantieri – solitamente ripristino di sentieri su richiesta di enti pubblici come Comuni e Patriziati – sono la parte più visibile del lavoro della Protezione Civile. A questo giro, la Compagnia 42 ha anche ripristinato uno a Cureglia, creando in particolare otto canaline drenanti, e ne ha messo in sicurezza un altro in Capriasca, a Bidogno.
Queste, però, non sono le uniche attività che si svolgono durante un corso di ripetizione. La Sezione protezione beni culturali ha provveduto ad aggiornare la documentazione d’intervento nelle chiese di Tesserete e ad Agno hanno aggiornato documenti per l’interventistica: serve agli organi di primo intervento (soprattutto i pompieri), per sapere dove si trova cosa in caso di incendio, stabilendo inoltre una priorità di salvataggio. Al contempo, altri militi hanno provveduto a fare i controlli periodici di manutenzione dei rifugi e di diverse attrezzature. Tutto ciò ha impegnato per due settimane circa 130 militi. La Compagnia, infine, ha garantito il picchetto cantonale per tutta la durata del corso, sino a lunedì 15 maggio.
Oltre una ventina di militi, inoltre, sarà attiva nella settimana dal 21 al 26 maggio nella lotta alla zanzara tigre. Da diversi anni, infatti, il Cantone ha demandato alla PCi il compito di applicare i trattamenti nei Comuni del proprio comprensorio che ne volessero fare richiesta. Il prodotto – un granulato – verrà quindi applicato in ogni tombino presente sulle strade del comune. E mappare ogni singolo tombino, segnandone le coordinate. I prodromi di questo intervento sono stati preparati proprio nel corso di ripetizione, con la preparazione delle mappe d’intervento e la suddivisione della forza lavoro.
A questo giro, hanno fatto richiesta alla PCi Lugano Campagna i Comuni di Agno, Bedigliora, Capriasca, Neggio, Ponte Capriasca e Tresa. Per dare un’idea dell’impegno, una dozzina di militi (a cui viene fatta una giornata di formazione) riesce in un paio di giorni a fare il trattamento per tutte le strade di Capriasca. Il comandante della PCi Lugano Campagna, il tenente colonnello Claudio Hess si è congratulato con i militi per i risultati ottenuti, e altrettanto ha fatto il comandante della Compagnia 42 Massimo Muschietti: “L’impegno profuso da parte di tutti è stato eccezionale, sia in termini di conduzione, sia di lavori svolti”.
Questo, è stato l’ultimo corso del sostituto comandante Daniel Marcheggiani: “Daniel si congeda dopo 23 anni di servizio – ha detto Muschietti –. Tengo a ringraziarlo per come abbia aiutato la Compagnia e me a guidare gli uomini nel migliore dei modi per cinque anni”. Dal canto suo, Marcheggiani, ha voluto ringraziare tutti "per questi 23 anni di attività, che mi hanno dato la possibilità di crescere come milite e come persona. Tutto ciò avendo la possibilità di aiutare la popolazione della mia regione, alla quale sono molto legato".