In attesa che l’inchiesta identifichi l’autore o gli autori del violento rogo, la Protezione civile di Lugano campagna pianifica l’acquisto dei veicoli
Ammontano a circa 330’000 franchi i danni totali causati dall’incendio doloso appiccato lo scorso 18 giugno a Mezzovico-Vira. A colpire, era stata la violenza del rogo, ma anche l’obiettivo: le istituzioni. E non autorità qualsiasi, bensì quelle preposte alla sicurezza. Nel mirino dell’autore o degli autori dell’incendio – ancora uccel di bosco – si erano trovati la Protezione civile (Pci) di Lugano Campagna e l’Esercito. Se ai militari tutto sommato è andata bene, dato che i tre autocarri grigioverdi in attesa di riparazione sono stati danneggiati solo superficialmente, la perdita maggiore l’ha subita la Pci. Sei veicoli e tre rimorchi sono andati completamente distrutti. La metà della flotta, ci aveva detto il comandante della Pci di Lugano campagna Claudio Hess. A due mesi dalle fiamme, lo abbiamo risentito per fare il punto.
«Sì, nel frattempo abbiamo fatto una stima del danno – ci dice –, che si situa attorno ai 330’000 franchi». A bruciare quella notte in via San Mamete 4 erano stati come detto sei veicoli: tre categorie diverse di furgoncini, e con loro tre rimorchi. Quest’ultimi erano pronti, in quanto l’indomani i mezzi avrebbero dovuto trasportare alcuni ospiti delle case per anziani della regione in vacanza. In villeggiatura gli anziani ci sono poi andati comunque, grazie anche al supporto di altri Corpi di Pci vicine – Lugano Città, Bellinzonese e Mendrisiotto –, che hanno garantito dei prestiti di propri veicoli. «Li ringraziamo molto per la loro solidarietà, sulla quale continuiamo ancora a far affidamento», afferma Hess.
D’altra parte, per riavere la flotta al completo la Pci dovrà pazientare ancora un po’. «Sì, ci vorrà ancora del tempo, dilatato probabilmente anche dai tempi d’attesa per le forniture, che oggi sono più lunghi rispetto al passato. E poi ci sono i tempi politici, perché l’istanza deve passare dai Comuni. Attualmente la delegazione consortile sta decidendo quale tipologia di flotta proporre di acquistare. Ci auguriamo di poter pubblicare in tempi relativamente brevi il bando di concorso pubblico per la fornitura, ma verosimilmente riavremo la flotta completa soltanto l’anno prossimo» valuta il comandante. Nel frattempo si continuerà con i prestiti dalle Pci vicine. Ma in un ipotetica emergenza, ad esempio un disastro naturale, avreste la prontezza e la capacità d’intervento per intervenire? «Sì. Grazie all’aiuto delle altre regioni riusciamo comunque a svolgere tutti i nostri compiti».
Quelli alla Pci sono dunque danni importanti, ma non gli unici di quella notte. Da noi interpellato, il capo della Sezione del militare e della protezione della popolazione Ryan Pedevilla ci spiega che l’Esercito non ha quantificato i propri danni che paiono comunque di poco conto, mentre il sindaco di Mezzovico-Vira Mario Canepa precisa che a breve anche il Comune saprà l’entità esatta del proprio danno. L’incendio ha toccato infatti anche un magazzino comunale vicino al quale erano parcheggiati i veicoli della Pci e proprio in questi giorni sono attese le perizie specialistiche che daranno un’idea dei lavori di risanamento da fare.
Nessuna novità, per contro, dall’inchiesta penale aperta per far luce sul caso. Se fin da subito è apparsa chiara la matrice dolosa del rogo – che aveva portato il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi a definirlo un «vile attacco alle istituzioni» –, a due mesi dai fatti non sono ancora avvenuti fermi né arresti, come ci ha confermato il Ministero pubblico. Le indagini sono coordinate dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni.