Luganese

Il meteorologo: ‘Evento normale a maggio, non è estremo’

Secondo Lorenzo Di Marco, di Meteosvizzera, la grandinata di martedì nel Sottoceneri è un fenomeno intenso ma localizzato. Tuttavia, sarà sempre meno raro

(Ti-Press)
31 maggio 2023
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Nonostante gli ingenti danni provocati alle colture e alla Swissminiatur, la grandinata che si è abbattuta sul Sottoceneri nel tardo pomeriggio del 30 maggio, in particolare nella zona del Monte Generoso e del pontediga di Melide «non è da considerarsi estremo». A spiegarlo a laRegione è il meteorologo di Meteosvizzera Lorenzo Di Marco. «L'evento è normale in quanto la convezione, quindi la nuvolosità da ciclo diurno seguita da rovesci poi temporali, fa parte del clima del mese di maggio. Ciò che magari può sembrare diverso è che nei due anni scorsi il mese di maggio è stato più anomalo in quanto più asciutto del solito, anche rispetto a quello di quest'anno. Ma nel 2018, ad esempio, avevamo avuto un mese di maggio piuttosto attivo dal punto di vista della convezione già dalla prima metà del mese. È stato invece straordinario l'evento del 28 giugno dello scorso anno, con la supercella che è passata sul piano di Magadino, un fenomeno, quello sì, di altra portata. Ma con i temporali, come quelli moderati e forti che abbiamo avuto ieri nel Sottoceneri, ci sono sempre i pericoli a essi associati: ieri ad esempio abbiamo avuto grandine con diametro che spaziava da un centimetro circa a quattro centimetri, quindi anche fino a dimensioni medio-grandi, certamente, ma è comunque da considerare che sono fenomeni molto localizzati»

Ma a cosa è dovuto, dal punto di vista meteorologico, il fenomeno di ieri e qual è al momento la situazione generale? «In Europa abbiamo l'anticiclone che è ancora ben marcato sulle isole britanniche e si estende fino alla regione alpina, però tocca soprattutto il nord delle Alpi dove stabilizza il tempo, mentre nelle Alpi e soprattutto al sud c’è una massa d'aria molto più instabile che è favorevole allo sviluppo di questi fenomeni convettivi». Dunque un fenomeno isolato o qualcosa destinato a ripetersi? «Bisogna sempre considerare che non è sempre il singolo evento che fa poi la statistica, però nel contesto dei cambiamenti climatici effettivamente avremo eventi tendenzialmente sempre più intensi col proseguire degli anni».

È possibile prevedere, infine, che un temporale porti con sé anche la grandine e quindi premunirsi per tempo? «Quando noi diamo le indicazioni sui temporali, nel bollettino spieghiamo sempre se c’è la possibilità di avere rovesci o temporali e poi distinguiamo anche se è possibile avere temporali violenti. Bisogna sempre considerare che già con un rovescio il tipo di pericolo che può arrivare, oltre all'accumulo di precipitazione, sono le raffiche. Se parliamo di temporali, quindi celle ben sviluppate, e sono violenti, quindi estesi e magari stazionari, specifichiamo anche se può esserci grandine, è sottinteso. E poi comunque abbiamo anche le nostre allerte, che escono in maniera automatica quando ci sono i temporali vicini in prossimità delle regioni, notifiche che è possibile ricevere anche sul telefono».

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