Licenziati i messaggi per credito di progettazione, diritto di superficie e variante di Piano regolatore necessari per il rilancio della struttura
Area glamping ridotta di circa la metà rispetto alle idee iniziali, piscina divisa in tre vasche distinte, via il mingolf e lo snack bar ipotizzato a ovest del sedime. Questi gli elementi principali della versione 2.0, anzi 3.0, del rilancio del centro balneare di Carona. Aspetti presentati oggi dal Municipio e contenuti in due distinti messaggi licenziati al Consiglio comunale (Cc): uno contenente la richiesta di credito (1,1 milioni di franchi) per la progettazione e la costituzione di un diritto di superficie a favore del Touring Club Svizzero (Tcs); l’altro contiene invece la variante di Piano regolatore, necessaria in quanto si vuol dotare il comparto di contenuti misti pubblici e privati.
«Crediamo di aver trovato la quadratura del cerchio» ha esordito il vicesindaco Roberto Badaracco presentando i messaggi. Del progetto si parla infatti già da qualche anno, non senza polemiche, e da ancor più tempo la riqualifica della struttura è un tema d’attualità, per il Comune di Carona prima e dal 2013 anche per la Città. «Edifici e piscine risalgono agli anni Sessanta e sono sempre più vecchi e meno funzionali – ha ricordato il capodicastero Cultura, sport ed eventi –. Dopo un periodo d’oro durato fino agli Ottanta/Novanta, in concomitanza con il ridimensionamento della piazza finanziaria anche la struttura è entrata in crisi. La scarsità di utenti è diventata quasi endemica e i disavanzi molto forti, al punto che il rischio di chiusura si è fatto molto forte. E sarebbe un grosso peccato, dati la storia, la posizione, gli elementi architettonici di pregio della piscina di Carona, che ha un grosso potenziale».
Potenziale confermato anche dalle sorprendenti stagioni balneari del 2020 e del 2022, influenzate dal fattore pandemia, che hanno visto afflussi record sopra alle 30’000 presenze. «Il centro necessita di importanti investimenti – ha aggiunto Badaracco –. Per un vero e proprio rilancio però, dal punto di vista sportivo, ricreativo e turistico». Ed è qui che entra in gioco il Tcs – «un partner affidabile, che ha già realizzato progetti simili nel resto della Svizzera e che porterebbe una novità assoluta per Lugano» –, al quale la Città vuol concedere un diritto di superficie per una parte del sedime per quarant’anni affinché possa realizzare un glamping, ossia un campeggio di lusso caratterizzato da casette di legno dotate di comfort. E proprio quest’ultima parte del progetto di rilancio è stata quella maggiormente osteggiata, al punto che l’associazione XCarona ha promosso una petizione sottoscritta da quasi 2’500 persone, consegnata nel 2021 a Palazzo civico.
Nel frattempo, la giuria del concorso d’architettura ha assegnato la vittoria a ‘Tuffo nel verde’, del gruppo composto da Orsi&Associati, Studio Masotti, VRT Sa e Gazzaniga Architetti, che avevano presentato il progetto di riqualifica ritenuto peraltro meno invasivo rispetto ai concorrenti da più parti. Inoltre, come sottolineato dal vicesindaco, si è proceduto a una revisione del progetto, sulla base delle critiche arrivate e su numerosi approfondimenti tecnico-economici. «Quello che presentiamo al Cc è un progetto molto meno impattante, l’area del glamping è stata notevolmente delimitata (dai 15’000 metri quadrati iniziali si è scesi a 8’800, ndr), senza modifiche al terreno o alla morfologia del comparto. Anche il progetto del Tcs sarà conseguentemente ridimensionato, da 50 alloggi che si ipotizzavano si è scesi a 32, per un’occupazione massima di circa 130 persone».
Il Tcs finanzierà interamente la realizzazione del villaggio, a un costo stimato di circa 6 milioni di franchi. Sono invece 68’000 i franchi annui che saranno pagati come canone per il diritto di superficie per sé stante e permanente della durata di quarant’anni. Secondo la convenzione, il Touring contribuirà anche alla manutenzione del verde e ad altri costi di realizzazione del progetto, fra i quali scivoli e giochi d’acqua, finiture interne e mobilio del ristorante. I costi a carico della Città sono stimati invece in 10,5 milioni (con un margine di errore del 20%). Una riduzione rispetto ai 16-17 previsti inizialmente e tenendo anche in considerazione che il progetto «sarà sussidiato per il 25% dal Cantone, in virtù del credito concesso per le aggregazioni del 2013» ha aggiunto a tal proposito la capodicastero Immobili Cristina Zanini Barzaghi.
La municipale, ricordando che l’idea iniziale del Municipio di proporre un’innovativa piscina biologica era stata respinta dal legislativo, ha poi illustrato i contenuti del nuovo progetto. Quello più rilevante, forse, riguarda la piscina stessa, che verrà suddivisa in tre vasche: una per i tuffi dal trampolino e alla quale verranno aggiunti anche degli scivoli, una giochi e spruzzi d’acqua con accesso degradante più orientata al relax, una lunga 25 metri dedicata al nuoto. A queste si aggiungerà la piscina per i bambini più piccoli già esistente e che verrà altrettanto ristrutturata. Piscine che, oltre ai clienti del glamping, resteranno aperte per i cittadini. «Sono spazi particolarmente indicati per le famiglie» ha osservato Zanini Barzaghi, aggiungendo che nella parte ovest del comparto sarà realizzato un parco giochi fruibile tutto l’anno.
Una richiesta, questa, del quartiere, come lo è anche la realizzazione di uno spogliatoio per l’Fc Carona sempre a ovest, in prossimità degli adiacenti campi sportivi. Da ovest scompare invece lo snack bar inizialmente previsto, come anche il minigolf a sud, «per mantenere una massima fruibilità delle aree verdi». Saranno pure ridimensionati gli spazi chiusi: due padiglioni invece di tre, che concentreranno tutti i servizi, fra cui una nuova sala multiuso a disposizione del quartiere per tutto l’anno. L’area per i parcheggi verrà riordinata, con la realizzazione di 22 nuovi stalli. «Un bel progetto – ha concluso la capodicastero –, che presenteremo, assieme al Tcs, alla popolazione in una serata pubblica il prossimo 30 maggio».
Qualora i messaggi dovessero andare in porto senza ostacoli, si prevede di approvare nell’autunno del 2024 il progetto definitivo e nello stesso periodo di preparare il messaggio con la richiesta del credito di costruzione e della domanda di costruzione. Parallelamente, il Tcs andrebbe avanti con la propria procedura edilizia per il glamping.