Fervono i preparativi per l'appuntamento scientifico di caratura internazionale, nel quale saranno annunciate novità promettenti su possibili cure
Sono circa quattromila i congressisti attesi a Lugano, nella settimana tra il 12 e il 17 giugno, alla 17esima edizione della Conferenza internazionale sui linfomi maligni (International Conference on Malignant Lymphoma, Icml). L'evento si tiene ogni due anni ma nel 2021 non fu possibile organizzarlo né in presenza né in modo ibrido a causa della pandemia. All’ultimo momento gli organizzatori furono obbligati a un tour de force, riconvertendo in virtuale tutto il convegno, che venne seguito da oltre 5'000 persone dai quattro angoli del mondo.
La conferma dell'evento di caratura internazionale è significativa sia per la Città di Lugano che per tutto il cantone. Sì, perché stiamo parlando di un appuntamento che genera un indotto economico a favore del territorio, stimato tra i sette e i dieci milioni di franchi. E, come ci conferma il professor Franco Cavalli, presidente dell'Icml, non è stato così scontato riuscire a organizzarlo a Lugano: «Da parte dell’Ufficio europeo che da Bruxelles controlla “l’eticità dei congressi”, ci è stata resa nota la richiesta di evitare l'organizzazione di congressi e la regola che sconsiglia alle ditte farmaceutiche e gli altri organismi sponsorizzatori di non sostenere eventi, tra il 15 giugno e il 15 settembre, in località turistiche».
Come avete supportato l'esigenza di tenere il congresso a Lugano, che viene considerata zona turistica? «Anzitutto, abbiamo dovuto dimostrare che in Ticino non ci sarebbe stata un'altra possibilità. Se avessimo scelto Bellinzona, non ci sarebbero stati problemi – risponde il dottor Cavalli –. Poi, abbiamo messo in evidenza che il calendario internazionale non ci concede spazio, visto che non possiamo sovrapporci ad altri appuntamenti internazionali. Non sarebbe stato possibile nemmeno organizzarlo in inverno, perché tanti alberghi sono chiusi, né in autunno a causa delle vacanze in Svizzera interna e il relativo afflusso di turisti. Solo dopo una lunga battaglia si è potuto evitare un semaforo rosso a questo evento». Un'informazione di cui le autorità luganesi dovrebbero tener conto, per altri congressi che in futuro verranno organizzati a Lugano durante il periodo estivo.
Quali sono le principali novità che verranno annunciate dal profilo scientifico? «Oltre duecento comunicazioni scientifiche relative a nuove scoperte saranno presentate da ricercatori statunitensi, mentre normalmente questo genere di informazioni restano nei confini degli Usa. Questo fatto rappresenta una situazione quasi unica per un congresso europeo – risponde il presidente dell'Icml –. Nella sessione plenaria verranno presentati i tre lavori più interessanti, due provengono dagli Stati Uniti. Un altro aspetto che merita di essere sottolineato è l'ampia presenza di rappresentanti cinesi. Dal punto di vista scientifico, verranno presentati dati (ancora da confermare ma incoraggianti) che fanno sperare, a breve scadenza, alla possibilità di guarire tutti i linfomi di Hodgkin, che rappresentano circa il 20% del totale dei tumori e sono molto frequenti nei giovani, anche in età pediatrica».
All'interno del congresso ci sono diverse sessioni, ci informa il dottor Cavalli, «quest'anno, ne avremo una assieme ai ricercatori cinesi, nella quale verranno confrontati i progressi realizzati in Europa con quelli effettuati in Cina. A Lugano arriverà una folta delegazione cinese. Un'altra sessione, assieme a ricercatori statunitensi sarà invece dedicata all'uso dell'intelligenza artificiale». Al congresso, le registrazioni sono più numerose del solito, ma soprattutto più di 800 ricercatori hanno annunciato (con un aumento di oltre il 30%) delle comunicazioni scientifiche, che vorrebbero presentare al congresso. Dopo un severo processo di valutazione, grazie anche all’aiuto di un’ottantina di esperti internazionali, il Comitato organizzativo ne ha potuti selezionare 140, che verranno presentati a viva voce durante i giorni del congresso. Circa 300 ricercatori dovranno presentare i loro risultati con dei poster, mentre tutti gli altri verranno pubblicati negli atti del congresso. La qualità media di queste informazioni è molto alta.
Durante cinque giorni Lugano sarà invasa da circa 4'000 addetti ai lavori, tra delegati e operatori del settore, che parteciperanno alla 17esima edizione della Icml, mentre buona parte del Parco Ciani verrà coperta da un’enorme tensostruttura per aumentare la capacità del Palazzo dei Congressi. Il congresso troverà spazio anche in due aule del Campus Usi-Supsi. Questo evento è stato organizzato per la prima volta a Lugano nel 1981, dapprima una volta ogni tre anni, ma dal 2011 torna ogni due. Nel frattempo, l'edizione del 2025 è già stata confermata a Lugano. Per questa edizione, ci racconta Cristiana Brentan, coordinatrice del segretariato organizzativo, che è stata confermata «la collaborazione con l'agenzia di Zurigo che ci consente di compensare, tramite un contributo economico a sostegno di un progetto di riforestazione, le emissioni di anidride carbonica provocate dal congresso».
Dal profilo logistico, ci spiega Thomas Amiconi (direttore della Amiconi Consulting), «abbiamo già registrato ottime prenotazioni, ma ci arrivano ancora richieste di pernottamento, che stiamo cercando di accontentare, malgrado la limitata disponibilità alberghiera, soprattutto in un periodo come il mese di giugno, in cui la stagione turistica è già avviata e mancano in Ticino le strutture alberghiere adeguate ai numeri importanti di questo congresso. Un congresso, che è tornato in presenza e che suscita un grosso interesse, anche perché la qualità dell'appuntamento è indiscutibile».
Novità assoluta di questa edizione sarà l’organizzazione la sera di venerdì 16 giugno di un’edizione speciale della “Corsa della speranza” che partirà da Piazza Riforma.