Luganese

Alleanza Plr-Centro, Speziali: ‘Ha senso, se c’è coerenza’

Il presidente cantonale lascia libertà alla sezione luganese sulla proposta del vicesindaco Roberto Badaracco. Ma ‘attenzione a non forzare le cose’.

Alessandro Speziali
(Ti-Press)
27 aprile 2023
|

«È stato un bel sasso nello stagno primaverile». Ha raggiunto i vertici cantonali del Partito liberale-radicale (Plr) la proposta del vicesindaco di Lugano Roberto Badaracco di intavolare una discussione che possa portare a un’alleanza con il Centro per il Municipio cittadino in vista delle elezioni comunali del 2024. E mentre i vertici del Centro aprono la porta al dialogo, il presidente cantonale Alessandro Speziali, che ancora recentemente ha declinato una congiunzione elettorale con il Centro a livello cantonale, si dimostra prevedibilmente tiepido nei confronti dell’idea, sottolineando tuttavia l’importanza della collaborazione.

‘Sintonia e coerenza, altrimenti si disorienta l’elettorato’

«Bisogna tener conto che il rapporto fra i due partiti varia molto da comune a comune – premette –. Al di là delle tempistiche dell’uscita, che ha il merito di interrogare ciascuno sul futuro del proprio partito e in generale dell’area, tutto dipende dal grado di maturità del rapporto fra i partiti che non può prescindere da un certo periodo di sintonia sui temi cosicché i cittadini vedano in questa intesa qualcosa di coerente. Tutto ha senso se c’è coerenza. Altrimenti si rischia di disorientare o infastidire l’elettorato, come abbiamo avuto prova con le Federali del 2019. Allora c’era una coerenza a Berna, ma sul piano cantonale e in diverse realtà comunali questa non c’era. Ciò non toglie che collaborare sulle diverse priorità cantonali è essenziale, ancor più se guardiamo al paesaggio politico attuale».

‘A Lugano liberi di riflettere e di decidere’

Ciò detto, per Speziali «ogni comune, ogni sezione, sono liberi di riflettere e di decidere. Da un punto di vista ideologico e pragmatico è ben evidente che ci sia più vicinanza con il Centro che con altri partiti. In alcune sezioni i tempi sono più maturi, in altre meno. Discuterne apertamente penso sia la cosa migliore e più liberale, così come mi sembra che vogliano fare a Lugano. L’importante è avere idee chiare e condivise. È importante essere solidi come partito per relazionarsi con gli altri». Corenza e sintonia, dunque, anche interna. «A livello cantonale restiamo coerenti: abbiamo prima bisogno di una sintonia e di una coerenza nei temi, altrimenti ci facciamo male. Tutti».

‘Attenzione a non forzare le cose’

Quella che il presidente definisce coerenza, per altri è apparsa come una linea dura. «Più che linea dura, la mia è una linea chiara che ho sentito di dover intraprendere per una questione di coerenza nei confronti della nostra base e anche nei confronti del Centro. È giusto interrogarsi sul futuro della politica, ma bisogna fare attenzione a non forzare le cose. Perché altrimenti il progetto si rompe di nuovo e questo non va a favore di nessuno. Condivido il discorso che fa Badaracco sull’identità. Ma è un percorso lungo, difficile, che presuppone onestà intellettuale. Le alleanze non portano automaticamente a profilarsi. Si allarga l’area elettorale. Ma il lavoro sull’identità è ancora un’altra cosa, una sfida ulteriore».

Leggi anche: