I vertici del Conservatorio commentano positivamente la decisione di lunedì sera del Consiglio comunale di Lugano
"L’unanime approvazione istituzionale non è solo una premessa essenziale, ma di grande conforto per affrontare la realizzazione di questa importante opera che darà vita alla Città della musica. Un’approvazione accolta con soddisfazione e gratitudine», dichiara la presidente della Fondazione Csi Ina Piattini Pelloni. Dal canto suo, il direttore della Fondazione Csi Christoph Brenner, afferma che «la Città della musica nasce dalla qualità del lavoro e delle relazioni che le diverse organizzazioni musicali che ne fanno parte, offrono da tempo sul nostro territorio. Abitare insieme lo stesso ambiente, ci darà la possibilità di immaginare, progettare e realizzare idee nuove, finora forse impensabili. La Città della musica porterà il Ticino ad avere un nuovo elemento di competitività culturale che non ha eguali in Svizzera".
Sono ovviamente positivi i commenti in merito alla decisione di lunedì sera del Consiglio comunale, da parte dei vertici del Conservatorio della Svizzera italiana (Csi). Sia Piattini che Brenner ricordano che, «a fronte dell’impegno della Città di Lugano, i due enti maggiormente coinvolti – Conservatorio della Svizzera italiana e Fonoteca nazionale svizzera (Fn) – hanno dichiarato investimenti complessivi pari a 55 milioni di franchi per adeguare le strutture esistenti alle nuove funzioni, oltre a una nuova costruzione già prevista nel disegno architettonico originario dello stabile degli anni 60". Nella nota stampa, si precisa inoltre che la Città della musica è "concepita come un organismo dinamico ed eterogeneo, capace d'innescare processi osmotici al suo interno e di scambio e vitalità con l’esterno. Dall’esecuzione di grandi repertori alla messa in campo di alte competenze di tonmeister, dalla creazione di nuova musica alla formazione specialistica, la Città della musica sarà votata allo studio e alla produzione musicale rivolgendo grande attenzione allo sviluppo culturale dei diversi pubblici".