Il Municipio deciderà settimana prossima se mantenere l‘antica usanza di distribuire pagnotte. Foletti: ‘Ci scusiamo per la mancata informazione’
Non è ancora stata scritta la revoca dell’antico legato che prevedeva la distribuzione del "Pane di Sant’Antonio" a Palazzo civico di Lugano, ogni anno, il 17 gennaio. Il Municipio deciderà la prossima settimana se mantenere l’antica usanza risalente al 1825, quando "il canonico Domenico Somazzi, patrizio di Lugano, animato da profonda carità istituiva un legato perpetuo che prevedeva la distribuzione ai poveri della città e dei sobborghi di mille pagnotte di frumento da tre soldi cadauna". Martedì scorso, per la delusione di una dozzina di persone che si sono recate appositamente sul posto, la distribuzione non c’è stata.
«In effetti, avremmo dovuto comunicare la mancata consegna delle quattrocento pagnotte – ammette il sindaco di Lugano Michele Foletti –. Negli ultimi due anni, a causa della pandemia, il legato è stato sospeso. Negli anni precedenti, abbiamo comunque constatato che le michette erano decisamente troppe. Tanto che ne venivano distribuite una dozzina a persone che andavano e far benedire il pane in chiesa. Ne restavano tante che alla sera venivano spartite tra il personale della Città e gli addetti alle pulizie». Il sindaco non si sbilancia sulla decisione che verrà presa la settimana prossima, ma è un fatto che i soldi del legato sono terminati e l’usanza aveva un senso quando venne introdotta e nei periodi di carestia. Oggi, non serve sicuramente a far fronte a impellenti necessità.
La tradizione venne assunta e onorata dal Municipio di Lugano dal 1981. Prima era assicurata dall’Ospedale di Santa Maria Incoronata, poi dall’Ospedale Civico. In futuro, l’usanza potrebbe dunque essere soppressa definitivamente oppure ridimensionata nella quantità di pagnotte da distribuire.