Roberto Canesi, sindaco dell’enclave, commenta le motivazioni della sentenza che ha bocciato il piano di riequilibrio finanziario
«Abbiamo i mezzi per superare la difficile situazione finanziaria, che ha causato il dissesto finanziario a causa dei debiti che abbiamo ereditato. Basti dire che l’ultimo bilancio comunale si è chiuso con un avanzo di cassa di quattro milioni di euro. E ciò lo si deve anche al fatto che, con Banca Intesa, siamo riusciti a rinegoziare il mutuo ancora in essere per la costruzione del nuovo Casinò. Da quasi sette milioni di euro all’anno siamo scesi a due. Questo, dopo che la banca ha preso atto della bontà del nuovo piano di riequilibrio finanziario, spalmato sull’arco di nove anni. Lo stesso piano bocciato due mesi fa dalle sezioni riunite della Corte dei Conti di Roma (la Cassazione per la giustizia contabili, ndr). Ora sono depositate le motivazioni di quella bocciatura, che sono all’esame dei nostri legali».
Il sindaco dell’enclave Roberto Canesi commenta le motivazioni della sentenza sul ricorso del Comune, che aveva contestato la decisione dei giudici contabili di Milano. Aggiunge Canesi: «A questo punto la Corte dei Conti ci dia una soluzione per poter continuare la nostra attività amministrativa, convinti come siamo che la soluzione per Campione d’Italia non è un nuovo commissariamento, anche perché nell’enclave, con la riapertura del casinò, un risultato al quale non tutti credevano, è tornata la fiducia, anche se i problemi non mancano».
Resta però il fatto che per i giudici romani, il cui giudizio è inappellabile, il Comune dell’enclave continua a essere in dissesto finanziario, che ricordiamo è stato dichiarato nell’estate 2018, dalla giunta municipale guidata dal sindaco di allora Roberto Salmoiraghi. Tra le motivazioni, si legge che il piano di riequilibrio finanziario risulta essere "inadeguato e incongruo", in modo tale che il "Comune vedrà accrescere il suo disavanzo per altri cinque anni" e ciò anche a causa "dei trasferimenti messi a bilancio da parte del Casinò, in quanto appaiono altamente aleatori".
La Corte dei Conti di Roma pone anche l’accento sul ricorso che Regione Lombardia ha presentato al Comune con il quale chiede a Campione d’Italia il rimborso di 87 milioni di euro, per le spese sostenute nel corso di una dozzina di anni, per consentire ai campionesi di accedere alle strutture sanitarie del Ticino. Una questione che è ancora aperta e si trova davanti ai giudici del Tribunale civile di Milano. Il sindaco dell’enclave Roberto Canesi è tornato a sollecitare un intervento del Ministero dell’Interno e della Prefettura di Como, ai quali spetta l’ultima parola.