Dopo la bocciatura del piano di riequilibrio finanziario. Di fronte all’ipotesi di un nuovo commissariamento, il sindaco Roberto Canesi è ‘tranquillo’
«Se ci dicono che dobbiamo andare a casa, non mi metto a piangere...». Roberto Canesi, sindaco di Campione d’Italia, commenta così la possibilità che il Comune dell’enclave possa essere nuovamente commissariato, così come è stato nel 2018, con l’arrivo in riva al Ceresio del commissario prefettizio Giorgio Zanzi. A inizio marzo la Corte dei Conti della Lombardia ha bocciato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale 2021-2029. Una bocciatura lungamente motivata (il dispositivo è articolato in 87 pagine) che chiama in causa anche il Casinò che ha riaperto i battenti lo scorso 26 gennaio. «Una bocciatura dei nostri conti che erano stati approvati dal Ministero dell’interno, per cui abbiamo deciso di ricorrere davanti alle sezioni riunite della Corte dei Conti – continua Canesi –. E il ricorso è stato depositato ieri dai due avvocati a cui abbiamo affidato l’incarico, la professoressa Chiara Cacciavillani di Venezia e il professor Gennaro Terracciano di Roma».
Un ricorso sviluppato in una ventina di pagine in cui i due esperti ribattono alle valutazioni negative dei giudici contabili lombardi, secondo i quali i conti presentati dal comune dell’enclave sono "poco credibili", "incerti" e "inadeguati". Valutazioni che sembrano sottintendere un giudizio netto, definitivo, inappellabile. Così non è, ovviamente, per il sindaco dell’enclave. La decisione delle sezioni riunite della Corte dei Conti (la Cassazione del diritto contabile) è attesa fra novanta giorni. Se il piano di riequilibrio dovesse essere bocciato, il Consiglio comunale verrebbe sciolto. Insomma, nuovo commissariamento che per l’enclave sarebbe l’ennesima mazzata.
«Ma io sono tranquillo, anche perché il lavoro svolto da quando sono in carica lo considero più che positivo, e questo lo si deve al contributo della Giunta, del Consiglio comunale e dei dipendenti comunali – ancora Canesi –. Lo prova il fatto che il Comune presenta un bilancio comunale con un attivo di 4 milioni di franchi. Una somma considerevole per un Comune con 1’800 abitanti. La scorsa settimana abbiamo pagato una mensilità pregressa a dipendenti e a ex dipendenti comunali e l’indennità ai carabinieri. Certo c’è un problema di debiti. Quando sono entrato in carica ammontavano a 43 milioni di franchi, oggi siamo scesi a 41 milioni. Da qui la decisione di presentare un piano di rientro dei debiti lungo 9 anni. Periodo in cui pensiamo di chiudere questa partita che ha messo in crisi la comunità campionese. Però, attenzione, non escludo di anticipare i tempi, liquidare i debiti in tre-quattro anni. Come? Con la dismissione dei cinque beni comunali che senza successo abbiamo messo all’asta. Ora abbiamo scelto la strada della trattativa privata, che ha comportato una riduzione dei prezzi degli immobili, ma non di molto. Fors’anche per questo ci sono state diverse manifestazioni d’interesse, per quasi tutti gli immobili che il Comune ha deciso di alienare. Dovremmo riuscire a incassare una quindicina di milioni di euro». Insomma, non crede di dover fare le valigie? «Il tempo dell’impegno non è ancora esaurito», risponde Canesi. Giudici contabili consentendo.