A Lugano sono una quarantina gli studi che si sono annunciati al concorso di architettura per il nuovo complesso di via Lambertenghi
Nessuna zona di Lugano prevede attualmente una quota minima di alloggi accessibili. Qualora questa percentuale venisse introdotta "andranno privilegiati i luoghi strategici", ovvero i comparti particolarmente idonei che verranno individuati dal Piano direttore comunale (PDcom). È quanto spiega il Municipio di Lugano sollecitato da un’interrogazione di Edoardo Cappelletti (Pc). Come specificato nell’aggiornamento delle Linee di sviluppo, a Lugano "la politica dell’alloggio trova riscontro nella promozione della vita sociale, della sicurezza, dell’integrazione e della partecipazione attiva dei cittadina nei quartieri". In questo senso "il Municipio si pone l’obiettivo di incentivare l’accesso all’alloggio secondo i criteri di sostenibilità economica, sociale e ambientale". Ed è proprio sulla base di questi principi che la Città ha organizzato il concorso per l’assegnazione di un diritto di superficie in via Lambertenghi – aggiudicato alla Cooperativa di abitazione Vivere Lambertenghi – per la realizzazione di uno stabile destinato ad alloggi primari a pigione moderata. Dal sito della Cooperativa si apprende che "sono quasi una quarantina gli studi che hanno annunciato la loro partecipazione al concorso di architettura. Ora si attende con interesse e curiosità quanto verrà proposto. I progetti e il rispettivo modellino dovranno essere consegnati entro il 27 gennaio 2023. Dopodiché la parola passa alla giuria". Quella di via Lambertenghi, sottolinea ancora il Municipio di Lugano nella risposta, "è una delle principali tappe della strategia sull’alloggio della Città, presentata nel 2019, che contempla la possibilità di realizzare altri progetti simili in altri comparti". L’esecutivo della Città ricorda inoltre la revisione totale del Regolamento per l’assegnazione degli alloggi di proprietà del Comune di Lugano e l’entrata in vigore della relativa ordinanza.
Per arrivare a istituire dei comparti territoriali con quote di abitazioni accessibili, "è opportuno allestire un’analisi completa e circostanziata, tipicamente attraverso una variante di piano regolatore importante o nell’ambito di una revisione completa degli strumenti pianificatori". Si tratta pertanto di "una misura a lungo termine che giocherà un ruolo nella definizione dello sviluppo urbanistico futuro della Città". Il tema è affrontato "nell’attuale fase di redazione del PDcom che si concluderà nel 2023 e la misura sarà pertanto sviluppata e implementata nell’ambito della successiva revisione del Pr unitario". In quel momento sarà possibile trarre un primo bilancio dell’Ordinanza per la promozione dell’alloggio, in vigore dallo scorso febbraio, "i cui effetti si esplicano per ora solo alle sezioni di Lugano, Castagnola e Brè, e che potrebbero essere estesi, con modalità da approfondire, al resto del territorio comunale". Gli obiettivi di pianificazione del territorio "saranno aggiornati in base all’evoluzione della domanda in termini di alloggio a pigione accessibile che in base al raggiungimento degli altri obiettivi settoriali, e il coinvolgimento di enti di utilità pubblica per la realizzazione di appartamenti con affitti calmierati su determinati sedimi pubblici".
Oggi a Lugano "ci sono altre misure che perseguono indirettamente questo scopo. I piani regolatori in vigore di diverse sezioni limitano per esempio la proporzione di residenze secondarie". Altri "stabiliscono una quota minima di residenza primaria". E altri ancora "promuovono quest’ultima attraverso dei bonus". Si tratta delle sezioni di Lugano-Castagnola-Brè lungo l’asse strategico della piana del Cassarate (asse verde). Questi e altri meccanismi, conclude il Municipio di Lugano, "influiscono anche sulla domanda di alloggi, concorrendo a evitare o limitare l’aumento del prezzo degli immobili e degli affitti. Tutto ciò andrà verificato nel complesso durante la revisione e uniformazione dei Pr della Città".