Il sagrestano Mauro Martini racconta l’azione dell’uomo che questa mattina ha causato danni stimati in 30-40mila franchi
«Per noi uomini di chiesa, vedere i nostri simboli ridotti in quelle condizioni è stato davvero un colpo». Quando raggiungiamo al telefono Mauro Martini, sagrestano e vicepriore della confraternita San Carlo Borromeo di Lugano, la sua voce è ancora scossa. Questa mattina, poco dopo l’apertura, la chiesa di via Nassa è stata oggetto di importanti vandalismi causati da un uomo di origine nordafricana che, con la sua azione, ha causato danni stimati in 30-40mila franchi, considerato il valore antico degli oggetti sacri presenti in chiesa. Martini ci racconta che «apriamo la chiesa alle 7 di mattina. Mentre io parcheggiavo l’auto e mia moglie sistemava i fiori, in chiesa è entrato questo personaggio che, correndo verso il presbiterio, ha lanciato un nostro vaso preso all’esterno contro l’altare». Un gesto che ha portato «alla rottura del vetro che protegge la Madonna. Cadendo, la vetrata ha rotto anche il crocefisso che c’è sull’altare».
Le persone che in quel momento si trovavano all’interno della chiesa sono uscite e si sono chiuse la porta alle spalle. «Quella persona era fuori controllo: il timore era che potesse aggredire il parroco o altre persone – continua il racconto di Martini –. Quando sono arrivato sul posto, gli ho detto che la polizia era stata chiamata. Lui brandiva un nostro cero di resina che ha usato come clava per spaccare tutto (cristalli, crocifissi, seggiole) e ha cominciato a offendermi nella sua lingua». Sul posto è poi arrivata la polizia. «Ci sono voluti quattro agenti per tenerlo fermo». Sul posto, oltre alla polizia e agli specialisti della Scientifica che hanno lavorato per tutta la giornata odierna, è intervenuto anche l’amministratore apostolico della Diocesi di Lugano Alain De Raemy che ha voluto constatare di persona i danni causati.
Oggi la chiesa è rimasta inaccessibile ai fedeli. Per consentire i rilievi, sulla porta d’ingresso è stato affisso un foglio che indicava la chiusura ‘per atti di vandalismo’. «Domani inizieremo con i lavori di pulizia per rimettere in sesto la chiesa. Chiesa che – aggiunge ancora Mauro Martini – riapriremo sabato, utilizzando quello che abbiamo, mentre altre cose ci verranno prestate. È stato un gesto molto duro soprattutto dal punto di vista morale e di fede». Stando alle prime indicazioni, l’autore del gesto sarebbe un richiedente l’asilo assegnato al Canton Lucerna che nelle scorse ore sarebbe stato dimesso da una clinica ticinese.
Gli atti di vandalismo hanno portato il gruppo Lega in Consiglio comunale (primo firmatario Andrea Sanvido) a interrogare il Municipio. Dall’autorità comunale si vuole sapere "per quale motivo l’uomo era da solo su un treno in direzione di Lucerna senza essere accompagnato", da quanto tempo era in Ticino e come mai "un cittadino tunisino (Paese non in guerra) è accolto in Svizzera come asilante".