È quanto chiede, con un’interpellanza al Governo, l’Mps dopo l’arresto per atti sessuali con fanciulli del direttore di una scuola media del Luganese
Cambiare i criteri di nomina dei direttori degli istituti scolastici e capire perché la posizione sia sempre meno ambita. Sono queste le richieste formulate da Simona Arigoni (Mps, prima firmataria) in un’interpellanza presentata al Governo dopo l’arresto del direttore di una scuola media del Luganese per atti sessuali con fanciulli. Già in passato, si ricorda, l’Mps, aveva proposto un cambiamento di paradigma per la nomina dei direttori, chiedendo di "rimettere in discussione non tanto la legittimità e il ruolo del Decs e del Consiglio di Stato come autorità di nomina (in particolare per le scuole medie e medie-superiori), quanto la mancanza di procedure decisionali che potessero in qualche misura coinvolgere tutto il corpo docente di un istituto scolastico".
Nel caso dell’istituto luganese è emerso che "molti docenti sapevano e avevano già potuto ascoltare alcune testimonianze fatte da giovani allievi e allieve". Per i firmatari dell’interpellanza, "se ci fossero state delle consultazioni più ampie in fase di assunzione, le varie posizioni e i vari dubbi sarebbero forse potuti emergere, permettendo magari anche d’intervenire per evitare che si realizzassero le condizioni che hanno permesso i fatti che ormai conosciamo". Quanto accaduto nell’istituto luganese "pone poi un altro problema relativo alla reale possibilità di fare delle scelte nella nomina dei direttori e delle direttrici. Sappiamo che molto spesso i candidati si contano sulle dite di mezza mano. Nel caso specifico è stato dichiarato che la persona in questione era l’unico candidato".
Al CdS viene chiesto quanti rinnovi di cariche di direzione ci sono stati negli ultimi 10 anni, in quante occasioni al concorso hanno partecipato più di due candidati e una valutazione di questi dati. Al Governo viene inoltre chiesto quali sono "le ragioni della difficoltà di trovare candidati per il ruolo di direttore"; se "non ritiene opportuno aprire una seria riflessione sulle condizioni di lavoro di questi funzionari al fine di rendere maggiormente attrattiva la posizione e avere così un maggior numero di candidati"; se "non ritiene opportuno potenziare il lavoro di segretariato nelle sedi scolastiche" e, infine, se non ritiene "necessario (e utile) rivedere le procedure di selezione e nomina dei direttori degli istituti scolastici, in particolare cercando di coinvolgere il corpo insegnante e il personale amministrativo in queste procedure".