Luganese

Campo Marzio nord di Lugano, avviato l’iter senza variante di Pr

Polo turistico e congressuale: il Municipio chiede 306’000 franchi e la revoca della modifica pianificatoria votata dal Consiglio comunale nel 2017

Ecco le linee guida per allestire il Masterplan del comparto Campo Marzio nord
(© Salewski Nater Kretz AG – Stefan Rotzler Landschaftsarchitekt BSLA – TEAMverkehr AG, luglio 2022)
3 ottobre 2022
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La revoca della variante di Piano regolatore (Pr) relativa al Piano di quartiere (Pq4) del Campo Marzio nord, adottata dal legislativo nel 2017 e un credito di 306’000 franchi per proseguire con lo sviluppo del progetto di Polo turistico e congressuale. In estrema sintesi, sono queste le richieste discusse martedì scorso durante la riunione della commissione interpartitica, che oggi il Municipio di Lugano ha presentato ai media e ha inviato al Consiglio comunale. Richieste che, come ha messo in evidenza il sindaco Michele Foletti, sono coerenti con la strategia di sviluppo del comparto, considerato strategico e centrale dalla Città, che vuole consolidare la propria posizione (tra i dieci maggiori centri urbani svizzeri, con 20-30 congressi all’anno) quale destinazione per il turismo congressuale.

Dichiarazione d’intenti e Masterplan

L’autorità politica ha così riattivato un progetto risalente al 2004, che aveva subito una brusca frenata, con la seconda fase del concorso per investitori e architetti progettisti conclusasi lo scorso anno senza aggiudicazione, perché le due proposte non rispettavano i requisiti posti nel bando. Nel frattempo, la Città ha ‘ripescato’ Halter Ag-Implenia Svizzera Sa, che si sono consorziate e rappresentano un unico partner, con il quale il Municipio ha sottoscritto una dichiarazione d’intenti (non vincolante e valida solo nella prima fase). Una dichiarazione che stabilisce gli obiettivi condivisi, le condizioni quadro e una tabella di marcia. Il Municipio vuole una soluzione urbanistica più adeguata. Pertanto, a inizio anno, ha affidato a un gruppo interdisciplinare esterno l’elaborazione di un Masterplan. Si tratta di un documento di indirizzo strategico, che mira a definire le premesse urbanistiche e l’idoneità del comparto del Campo Marzio nord per insediarvi i contenuti previsti (turistici, congressuali, residenziali e altro). Il gruppo interdisciplinare (Salewski Nater Kretz di Zurigo, urbanistica e architettura; Stefan Rotzler di Gockhausen, architettura del paesaggio; Teamverkehr Ag di Zurigo, ingegnere del traffico) sta operando affiancato da un gruppo di lavoro interno alla Città. La richiesta di credito di 306’000 franchi è proprio destinata a finalizzare l’elaborazione del Masterplan e la trattativa con i partner privati, fino all’allestimento del pre-contratto di partenariato pubblico-privato (Ppp), con incarico diretto ai due concorrenti rimasti: il consorzio Halter Ag-Implenia Svizzera Sa.

Quartiere resta vivo e diversificato

Rimane l’intenzione della Città di realizzare un quartiere vivo e diversificato, di sviluppare il comparto di circa 30’000 metri quadrati, rispettando gli indirizzi di sviluppo che postulano il mantenimento e la promozione della funzione abitativa nel centro, ha fatto rilevare la titolare del Dicastero immobili (Di) di Lugano Cristina Zanini Barzaghi. Contro la variante di Pr, erano però stati inoltrati diversi ricorsi di privati confinanti, che avevano contestato, in particolare, la funzione residenziale e la mancanza di alcuni parametri edilizi previsti dalla Legge sullo sviluppo territoriale. La variante di Pr, sospesa nel 2019 dopo il voto del legislativo in accordo con il Consiglio di Stato è perciò da riformulare. Una variante che prevedeva la possibilità di inserire nel comparto contenuti residenziali fino a un massimo del 35% della superficie utile lorda (Sul) edificata, di cui almeno il 75% destinati ad abitazione primaria. Tali parametri, però, non sono stati ossequiati dalle proposte, ha continuato la titolare del Di. Allo stesso modo, non è stato possibile (e non lo sarà nemmeno in futuro) ottenere i contenuti pubblici a costo zero per la Città: sarebbe troppo oneroso per gli investitori (nemmeno le due società ripescate non ci sono riuscite), senza concedere di più ai privati. Dal canto suo, il vicesindaco e titolare del Dicastero cultura, sport ed eventi Roberto Badaracco ha posto l’accento sull’indotto economico dei congressi, in grado di generare tra i 200 e i 600 franchi al giorno quale ricaduta per i commerci, le attività turistiche e alberghiere e i servizi della città.

Albergo di 3-4 stelle con 220 camere

La Città ha inoltre aggiornato la strategia congressuale – avvalendosi di un esperto esterno (Lemur Projects Ag) – con l’obiettivo di realizzare una struttura al passo con i tempi, attrattiva a livello nazionale e internazionale. Le valutazioni fatte nel 2018 sono state di principio anch’esse confermate: per essere competitiva la struttura dovrà poter accogliere congressi di 1’200/1’500 partecipanti per più giorni, con spazi modulabili e una sala plenaria di almeno 1’300 posti. Sarà così possibile ospitare in contemporanea più congressi di piccole dimensioni e una parte delle esposizioni che si svolgono oggi al Centro esposizioni. Inoltre, il Polo turistico congressuale dovrà disporre di una struttura alberghiera di categoria 3/4 stelle con 220 camere; un autosilo pubblico con 300 stalli (saranno eliminati i posteggi in superficie e nei dintorni); spazi pubblici esterni di qualità con alberi di alto fusto e aree verdi su almeno il 30% della superficie totale (8’850 metri quadrati), ossia il 10% in più rispetto alle condizioni poste dal concorso del 2017. Sarà anche possibile ammettere altri contenuti: attività non moleste del terziario o dell’artigianato; spazi per incontri e rappresentazioni culturali; abitazioni con quota massima del 50% (di cui due terzi primarie, cooperative incluse). Zanini Barzaghi ha precisato che si prevedono edifici più compatti con una maggiore diversificazione di tipi di alloggio. Sono anche previsti un modello di sviluppo basato su un Ppp, il coordinamento con i lavori del Piano direttore comunale (Pdcom) in corso e l’integrazione con il progetto cantonale tram-treno.

Le linee guida per il Masterplan, che prendono spunto dai risultati emersi dai mandati di studio in parallelo per il PdCom e per il Lungolago e mirano a unificare le future scelte pianificatorie, sono cinque: la prima è il ‘Parco Cassarate’ (composto dal Parco Ciani e dal Campo Marzio Sud), il più grande spazio verde pubblico di Lugano che favorisce la creazione di un senso di identità della città. La seconda riguarda gli spazi pubblici dedicati alle attività a livello di quartiere, mentre un altro punto fermo è il cosiddetto ‘Boulevard urbano’ che sviluppa la caratteristica di centro cittadino lungo un asse di circolazione, un’estensione della linea del futuro tram fino alla parte est della città. Il quarto elemento è il legame rappresentato dal fiume Cassarate che collega le aree pubbliche dei quartieri limitrofi alla parte ovest del Campo Marzio, il quinto è definito ‘città porosa’, con la sua struttura morfologica urbana composta da edifici residenziali singoli che hanno densificato la pianura negli ultimi 50 anni: i futuri edifici residenziali o amministrativi dovranno integrarsi nella maglia esistente.

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