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Lugano, resta alto il rischio di collisioni tra bici e pedoni

Malgrado la sensibilizzazione della Città, ciclisti e persone con monopattino circolano dove non potrebbero. Ora, si volta pagina e arrivano le multe

In centro a Lugano, nella zona pedonale, tra chi rispetta le regole e chi no
(Fotomontaggio laRegione)
22 agosto 2022
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«Nelle ultime settimane è capitato almeno un paio di volte di dovermi scansare, per evitare un ciclista che mi stava venendo addosso, mentre stavo camminando sul marciapiede in centro città. Mi sono davvero spaventata». Parole di una donna luganese sessantenne che abbiamo incontrato nei giorni scorsi nella zona pedonale di Lugano. Mentre ci racconta come ha schivato l’ultimo pedalatore indisciplinato, ci avvicina un’altra persona più giovane: «Anche a me è successo alcune volte. Ero in piazza Dante. Se non mi fossi spostato, la ragazzina in sella a una di quelle bici che si possono prendere tramite l’app, mi sarebbe venuta addosso. Vedo di continuo ciclisti e monopattini girare indisturbati nella zona pedonale». Preferiscono restare anonimi i nostri interlocutori. Non vogliono avere problemi.

‘Se sensibilizzare non basta, bisogna sanzionare’

Raoul Bettosini, invece, non teme grane per ciò che vuole denunciare: più volte ha segnalato la problematica alla polizia. Abita nella centralissima via Peri e dal balcone ha spesso fotografato, filmato e inviato video alle forze dell’ordine: «Mancano ordine e rispetto nei confronti delle persone che camminano tranquillamente nella zona pedonale. Più volte ho notato e documentato come alcuni ciclisti circolano indisturbati rischiando di investire i passanti. Purtroppo la polizia non interviene come dovrebbe: si continua a insistere con la sensibilizzazione. Ma, dopo aver constatato che non funziona o non basta, bisognerebbe cominciare a sanzionare. C’è una legge federale che indica chiaramente dove possono circolare questi mezzi e mi riferisco alle e-bike e ai monopattini elettrici».

‘Alcuni circolano a velocità elevata’

Nel centro storico di Lugano (tra via Peri, via Pessina e via Nassa), continua il nostro interlocutore, «capitano situazioni potenzialmente molto pericolose: quando gli anziani escono dalle chiese e parlo principalmente della Chiesa di Santa Maria Immacolata in via Peri, rischiano di essere travolti da questi ciclisti indisciplinati che poi nemmeno si fermano a chiedere scusa, quasi fosse normale, per loro, circolare in quella zona». Non sono solo giovani, «ho anche notato persone di una certa età, in giacca e cravatta. Ci vorrebbe più attenzione, rispetto ed educazione». In un paio di appostamenti abbiamo tuttavia constatato che c’è anche chi le regole le rispetta.

Quando mancano attenzione e rispetto

Attenzione, rispetto ed educazione sono le tre parole ‘magiche’. A Karin Valenzano Rossi, titolare del Dicastero Sicurezza e spazi urbani di Lugano chiediamo di prendere posizione in merito a questi potenziali conflitti: «Finora si è sempre cercato di sensibilizzare e di richiamare al rispetto e al buon senso nella misura in cui non crea una situazione di rischio. Però, ora constatiamo sempre più ciclisti indisciplinati sui marciapiedi che continuano a circolare e addirittura obbligano i pedoni a spostarsi. Eppure, è noto a tutti, o dovrebbe essere noto a tutti, che sui marciapiedi e nelle zone pedonali le biciclette non possono viaggiare. Sono le regole della circolazione che bisogna rispettare. In Municipio, questo argomento ha fatto capolino svariate volte. Ancora nell’ultima seduta, l’esecutivo ha affrontato di nuovo il tema alla luce di alcuni episodi. Non possiamo posare cartelli aggiuntivi o segnaletica ridondante nei luoghi dove ci sono già i cartelli convenzionali».

Verso un giro di vite

Come avete deciso di procedere? Ci saranno più sanzioni agli utenti indisciplinati? «Le situazioni di potenziale conflitto stanno purtroppo aumentando, nonostante l’approccio fosse soprattutto orientato alla sensibilizzazione e a una certa tolleranza della polizia – risponde Valenzano Rossi –. Le sensibilizzazioni attuate finora hanno portato frutti nell’immediatezza, ma col passare dei mesi hanno perso l’efficacia iniziale. D’ora in avanti, gli indisciplinati sulle due ruote verranno piuttosto sanzionati che sensibilizzati. Anche in passato sono state inflitte multe, però si cercava soprattutto di educare gli utenti della strada (e delle zone riservate ai pedoni). Visto che non sta più funzionando come dovrebbe, siamo purtroppo costretti a dare un giro di vite». La titolare del Dicastero Sicurezza e servizi urbani di Lugano ricorda che sui marciapiedi e nelle zone pedonali possono principalmente circolare i pedoni, che hanno la priorità. La Città «sta investendo molto nella mobilità lenta e vuole continuare ad agevolare la mobilità ciclabile. Compatibilmente con il nostro territorio, si cerca di fare quanto è possibile per incentivare la mobilità lenta, attraverso percorsi ciclabili, la posa di archetti per gli stalli, diversi sostegni anche finanziari come i programmi d’incentivazione all’acquisto di biciclette elettriche. Insomma, mobilità lenta sì ma ‘pirati’ della bicicletta, o ciclisti indisciplinati, su marciapiedi e zona pedonale, no! Naturalmente la stessa cosa vale per i monopattini, sempre più sui marciapiedi che sulla strada».

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