Luganese

Morcote Biosfera, decolla il progetto per habitat sostenibili

Il municipale Jürg Schwerzmann illustra l’iniziativa sostenuta dall’Unesco: interventi strutturali e un decalogo di principi innovativi per l’ambiente

Morcote guarda alla sostenibilità
(Ti-Press)
11 luglio 2022
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Ambiente, biodiversità, turismo di qualità fanno sempre più rima con Morcote. Di più. Una vera e propria strategia si sta facendo largo da qualche tempo nell’incantevole comune lacuale, quella di "Biosfera Morcote" per promuovere sempre di più zone geograficamente definite in cui siano rispettate le regole della sostenibilità. Tutto questo con il sostegno dell’Unesco. Che è dire Organizzazione delle nazioni unite per l’educazione, la scienza e la cultura; che significa costruzione di una pace duratura – come sancito sin dalla sua nascita nel 1946 – fondata sull’educazione, la scienza, la cultura e la collaborazione fra nazioni, allo scopo di assicurare il rispetto universale della giustizia, della legge, dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.

Ideatore del progetto è il municipale Jürg Schwerzmann, capodicastero Turismo di Morcote. Proprio lo scorso giugno, il Comune ha promosso un ciclo di incontri incentrato su un tema decisivo: "Morcote, Dialogo, Ambiente". «In realtà – evidenzia il municipale – tutto è iniziato già lo scorso anno, quando avevamo fra l’altro promosso, in collaborazione con la Supsi, una riflessione sulle microplastiche nel lago. Nello stesso tempo abbiamo iniziato un progetto di turismo sostenibile incentrato sul comune, segnatamente quello di ‘Biosfera Morcote’ grazie alla collaborazione con il professor Engelbert Ruoss, titolare all’Usi a Lugano del Master turismo sostenibile ed esperto Unesco patrimonio mondiale e riserva di biosfera, e con la Cattedra Unesco dell’Università di Genova». «Turismo sostenibile – prosegue il nostro interlocutore – significa attuare cambiamenti nell’ambito delle strutture. Faccio un esempio: nel comune abbiamo tolto 110 palme che sono invasive e non c’entrano nulla con la natura locale, si tratta di decorazioni sorte negli anni Sessanta e prese da concetti di giardini inglesi del tipo ‘prato verde e piante esotiche’». Ma come siete riusciti a creare habitat sostenibili? «Una delle prime fasi del progetto lo abbiamo realizzato sul tetto dell’autosilo, dove abbiamo creato una micro-biosfera, con un frutteto, un uliveto, un prato secco, questo anche in collaborazione con il Museo di storia naturale. Un’altra iniziativa è stata quella di rifare gli orti comunali, messi a disposizione della popolazione come accadeva mezzo secolo fa. Un orto è stato inoltre creato alla Scuola elementare e sta riscuotendo un buon successo: durante l’estate, grazie alla disponibilità di una maestra, l’orto viene gestito a turni da coppie di allievi, che si traduce nell’annaffiare e raccogliere verdure per la gioia dei genitori e dei bambini che portano a casa alimenti freschi».

Bonus per chi sostiene il pianeta

Sottolinea il municipale: «Vogliamo evitare un turismo d’impatto, come è stato il caso della Verzasca, dove è bastato un video virale pubblicizzando il luogo come le Maldive per attirare migliaia di visitatori». In che modo? «Seguendo i nuovi modelli promulgati dall’Unesco sul turismo sostenibile che si articolano in diversi princìpi nuovi e innovativi che in parte abbiamo sviluppato insieme. Per fare un esempio concreto, abbiamo sviluppato un concetto pensato per i visitatori della Swissminiatur: il 40% di essi si muove con la Ticino Card, ma il restante 60% si sposta in auto. Ebbene, abbiamo messo a disposizione il nostro autosilo per incentivare gli utenti a posteggiare qui e a spostarsi a Melide in bus e in battello cosicché, esibendo il biglietto dell’autosilo alla cassa di Swissminiatur, le famiglie hanno diritto a un giro gratis sul trenino. È questo un modo valido per favorire l’ambiente sostenibile. L’Unesco lo spiega bene: chi si sposta in modo sostenibile deve essere ricompensato con dei bonus. È giusto incentivare chi si impegna in questa direzione, ad esempio offrendogli la possibilità di evitare code ai musei. Sono idee di questo tipo che stiamo promuovendo. Un grande lavoro da fare sarà quello della digitalizzazione di questi princìpi che devono essere veicolati sui social. Siamo solo agli inizi». Ma a Morcote come si è affermato il concetto di Biosfera? «Abbiamo una zona verde che separa chiaramente il nucleo dalle nuove costruzioni. Questa è la Biosfera Morcote, che presto intendiamo allargare alla Biosfera Arbostora, che contempla l’omonimo monte e si estende ai comuni di Vico Morcote, Melide e Carona. Un altro progetto prevede di collegare il Monte San Giorgio, che è patrimonio dell’Unesco, con Morcote: da un canto il più grande luogo al mondo di reperti fossili e dall’altro, nel comune, la valorizzazione di ‘luogo sacro’ con la presenza di piante medicinali. Una proposta indicataci dalla stessa Unesco».