L’ambasciatore ucraino a Berna fa chiarezza sui delegati che arriveranno in riva al Ceresio in occasione della conferenza Urc 2022
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non sarà a Lugano lunedì e martedì per la conferenza sulla ricostruzione del suo Paese. Sulle rive del Ceresio, in sua vece, la delegazione di Kiev sarà guidata dal premier Denys Shmyhal.
Presentando la conferenza un mese fa, il presidente della Confederazione Ignazio Cassis aveva affermato che uno dei due alti dirigenti sarebbe arrivato in Ticino, ma che la decisione sarebbe stata presa all’ultimo momento. La situazione attuale non permette tuttavia a Zelensky di lasciare l’Ucraina.
Con la guerra in corso, "è il primo responsabile. La legge lo obbliga a restare in Ucraina", ha detto oggi ai media a Berna l’ambasciatore ucraino in Svizzera Artem Rybchenko, aggiungendo che il capo di Stato si esprimerà tramite video.
In totale, oltre 100 rappresentanti ucraini parteciperanno all’evento, fra i quali una ventina di parlamentari e rappresentanti regionali. Rybchenko ha spento sul nascere le polemiche riguardanti l’assenza di membri dell’opposizione fra i deputati: "Non si parla di politica, ma di questioni tecniche", ha detto. I responsabili delle commissioni saranno presenti.
Oltre un migliaio di partecipanti di alto livello saranno presenti a Lugano, fra questi anche Cassis. Non ci saranno capi di Stato stranieri, ma alcuni capi di Governo, inclusi quelli di Repubblica Ceca, Lituania e Polonia.
In Ticino si recheranno anche una quindicina di ministri degli esteri. Le più grandi potenze saranno però sovente rappresentate a livello di vice-ministri.