La struttura ha ricevuto vecchi documenti, risalenti al 1929, sulla corrispondenza intercorsa tra le istanze ticinesi e il Consiglio federale
La 22esima assemblea ordinaria si è tenuta recentemente a Bellinzona sotto la presidenza di Renzo Peduzzi dinanzi ad alcune decine di soci e simpatizzanti. È stata anche l’occasione per ritrovarsi dopo quasi un paio d’anni per le restrizioni dettate dalla pandemia che ha praticamente annullato tutte le previste attività. Visite ridotte ai minimi termini ma il Comitato ha comunque lavorato per aggiornare determinati comparti tecnici e proporre settori innovativi. Cessate tutte le limitazioni sanitarie, il Museo della radio è pronto a ripartire e il presidente Renato Ramazzina – nella sua brillante relazione – ha precisato che gli oggetti esposti sono esattamente 1’337, i ricevitori radio sono 638 di ben 155 marche, di 65 fabbricanti in parte scomparsi.
Nei mesi scorsi, grazie alla preziosa collaborazione con l’archivio storico cantonale, il Museo ha potuto ricevere gli speciali involucri per la conservazione dei vecchi documenti come le pagine di carta carbone con l’interessante corrispondenza intercorsa tra le istanze ticinesi e il Consiglio federale datate 1929. Anni in cui si erano costruite le stazioni radio di Sottens e Beromünster ma si era dimenticata la Svizzera italiana. Questi documenti preziosi sono oggi a disposizione dei visitatori della biblioteca. La relazione di Ramazzina si è soffermata sulla situazione in atto fra Russia e Ucraina ed ha ricordato come in passato le puntuali notizie giornaliere di quei tristi avvenimenti venivano fornite dalla stazione radio nazionale onde medie del Monte Ceneri.
L’assemblea ha approvato il conto economico e alle nomine statutarie per il periodo 2022-2025 ha rinnovato fiducia all’intero comitato con Renato Ramazzina presidente, Enrico Sulmoni vice, Ivan Salvadè segretario-cassiere e i membri Pier Marco Fasola, Ado Marconi, Franco Dellacasa, Fausto Gori e Giacomo Malnati. Il prossimo 18 ottobre – ha precisato Ramazzina – ricorderemo un fatto importante, ossia i 100 anni della prima stazione radio europea: era la BBC di Londra. Nel Museo del Monte Ceneri sono visibili parecchie ricetrasmittenti d’epoca. Si vedrà se proporre una giornata di porte aperte. Rinnovato entusiasmo sul Monte Ceneri dove già dai prossimi giorni sono attese comitive, gruppi e scuole per riscoprire il fascino delle onde medie.