La sezione degli Enti locali ha concluso la sua inchiesta amministrativa. Mentre il municipale luganese sarà processato da martedì in Italia
Lo aveva dichiarato il sindaco, Michele Foletti. Ora lo conferma anche la sezione degli Enti locali: Tiziano Galeazzi, il municipale di Lugano dell’Udc accusato di far parte di un sistema di riciclaggio di denaro proveniente da reati tributari e fallimentari nell’ambito dell’inchiesta penale italiana ‘Pecunia olet’, che lo vedrà comparire alla sbarra martedì in Italia, non deve essere sospeso dalla carica di municipale. Secondo il Consiglio di Stato, infatti, la vicenda giudiziaria italiana nella quale è coinvolto, non è al momento incompatibile con il ruolo che Galeazzi ricopre nell’Esecutivo di Lugano. Ne ha riferito il Quotidiano della Rsi. Alla fine del 2021, la Sezione Enti locali ha avviato le verifiche su Tiziano Galeazzi. Dal canto suo, l’esponente dell’Udc, si è sempre dichiarato innocente, anche perché la denuncia risale a dieci anni fa, quando ancora era in vigore il segreto bancario. Gli inquirenti, però, sospettano che quel denaro venisse ripulito attraverso operazioni bancarie compiute in diversi Paesi, ma gestite dal Ticino. La sezione degli Enti locali ha terminato la sua indagine e ha trasmesso i risultati al Consiglio di Stato. Il quale, riferisce l’emittente televisiva, mercoledì ha deciso di non sospendere, almeno per il momento, Galeazzi dalla sua carica. Non ci sarebbero insomma gli elementi, considerato inoltre che il municipale di Lugano non è oggetto di nessun procedimento sul territorio elvetico.