Presa di posizione sulla posa della statua in piazza in omaggio alla poetessa. Un sondaggio dirà se il luogo scelto per l’opera sia opportuno o meno
"Cara Alfonsina, non farci caso". Questo il sarcastico titolo che accompagna la presa di posizione del Gruppo coordinamento Ps e SI Capriasca, alla notizia de ‘laRegione’ che nei giorni scorsi la statua "della discordia" in omaggio alla poetessa argentina è stata posata nella Piazza di Sala Capriasca, suo Comune natìo. Scrive il gruppo partitico: "Dicono che sarebbe scioccante e irrispettosa l’opera creata dall’artista Eva Antonini in memoria di Alfonsina Storni. Ne coglie l’estremo gesto, compiuto il 25 ottobre del 1938, molto lontano da noi, a Mar del Plata, in Argentina. È vero, la poetessa, drammaturga e giornalista ticinese, decise di porre fine a un’esistenza travagliata abbandonandosi al mare. De gustibus… non si discute. La statua può piacere o non piacere, ci mancherebbe. Ma da qui a impedirne la posa, là dove è giusto che sia, ovvero sulla piazzetta dove la bambina Alfonsina ha mosso i primi passi, dove magari si è sbucciata le ginocchia correndo e giocando con altri e altre ragazzine festanti di Sala! Eva Antonini ha interpretato con dolcezza uno dei momenti più drammatici, ma anche più nobili e coraggiosi dell’esistenza umana".
Evidenzia ancora il Gruppo di coordinamento: "Un momento, quello del suicidio, che, secondo la morale cattolica, solo Dio può giudicare. Ma nessuno di noi è Dio. Noi tutti siamo chiamati a confrontarci, in modo misericordioso, con la fragilità umana. E ad accettarla. Sul piano puramente estetico, l’opera, più che inabissarsi, si innalza al cielo con dolcezza indicibile. Non c’è una sfumatura che potrebbe creare paura o sgomento nella mente dei ragazzini del terzo millennio confrontati con ben altre atrocità". Gli autori della presa di posizione si chiedono inoltre "perché coinvolgere in un sondaggio solo gli abitanti di Sala Capriasca, quando si sa che la poetessa Alfonsina è un patrimonio di tutta la Pieve?". E "perché sollevare un polverone quando la quotidianità ci pone a confronto con altri motivi di riflessione e di sofferenza?".