Interrogazione al Municipio di Lugano chiede lumi sulla decisione adottata dal Comitato del servizio cure a domicilio del Luganese
"Disdetta del CCL di SCuDo: quo vadis?". Questo il titolo di un’interrogazione interpartitica - primo firmatario, Edoardo Cappelletti, consigliere comunale del Pc - inoltrata al Municipio di Lugano che intende fare luce "sulla preoccupante disdetta del contratto collettivo di lavoro da parte del Comitato del servizio cure a domicilio del Luganese (SCuDo), che è stata oltretutto comunicata al personale senza alcuna preventiva discussione né presa di contatto con la parte sindacale (Vpod, Ocst e Sit).
"Apprendiamo che, in data 8 febbraio 2022 - si legge nell’interrogazione - il Comitato del servizio cure a domicilio del Luganese (SCuDo) ha deciso d’inoltrare la disdetta (con effetto al 31 dicembre 2022) del Ccl (in vigore dal 1. gennaio 2018). Questa decisione è stata comunicata senza che fosse stata preliminarmente intavolata alcuna discussione, né tantomeno una preventiva presa di contatto con i sindacati firmatari del Ccl". "A ben vedere - proseguono gli autori dell’atto inviato all’Esecutivo - questo passo avventato ha suscitato una grande preoccupazione tra il personale di SCuDo e dal profilo del rispetto del partenariato sociale. Facendo sorgere diversi interrogativi quanto alle sue finalità, la disdetta del Ccl ha contribuito infatti anche ad alimentare la destabilizzazione di collaboratrici e collaboratori, che si trovano peraltro già confrontati con un importante carico di lavoro, un’accresciuta flessibilizzazione degli orari di lavoro e lo stress generato dell’emergenza sanitaria"
L’interrogazione ritiene "necessario che il Comitato di SCuDo rassicuri al più presto il personale del servizio e riprenda con spirito costruttivo un dialogo con la parte sindacale, nell’ottica di rinnovare il CCL già dal 1. gennaio 2023 nonché d’implementare in questa sede i necessari miglioramenti contrattuali (come già avvenuto con la revisione della classificazione salariale da parte della Città). Queste le domande rivolte al Municipio: 1. Era a conoscenza della decisione e delle modalità di disdetta del Ccl?; 2. Quali sono le finalità e le prospettive alla base della disdetta del Ccl?; 3. Come si giustifica una notifica della disdetta così opaca e repentina?; 4. Come si pone rispetto alla decisione e alle modalità di disdetta del Ccl?; 5. Intende favorire una ripresa del dialogo tra il Comitato di SCuDo e i sindacati in vista di un rinnovo del Ccl per il personale di SCuDo?; 6. Quali passi intende muovere affinché ciò possa avvenire in tempo utile?