La direzione dell’azienda attacca i sindacati e si riserva la possibilità di ricorrere alle vie legali. Annullata la consegna della petizione
“Il contenuto delle premesse alla petizione, della petizione stessa, la descrizione delle circostanze che hanno portato a essa, le informazioni riguardanti le nostre condizioni contrattuali e quelle di svolgimento del lavoro, sono tendenziose, incomplete e non corrispondenti alla realtà”: questo è il succo della presa di posizione della direzione di Divoora in merito alla petizione promossa dai sindacati Unia e Ocst, che chiede il miglioramento delle condizioni dopo aver promosso, nei mesi scorsi, una protesta in centro a Lugano. Una petizione che in poco più di una settimana ha raccolto 2’279 firme e avrebbe dovuto essere consegnata nel primo pomeriggio di oggi alle 14 alla sede dell’azienda in via Lucino 3 a Breganzona, ma la consegna è stata annullata siccome la ditta “non intende mettersi a disposizione e partecipare a un incontro con fini volutamente provocatori”. Divoora attacca i sindacati, responsabili “di aver tentato di incitare il boicottaggio dell’attività chiedendo a ristoranti partner e autisti di sottrarsi al servizio”. Un agire che “potrebbe avere rilevanza penale” e sui cui Divoora si riserva di ricorrere alle vie legali.