L’inchiesta ha stabilito che il parroco di Cadro e Davesco-Soragno ha sottratto oltre 800mila franchi. A processo anche l’amico 27enne
È terminata l’inchiesta nei confronti di don Samuele Tamagni, il parroco di Cadro e Davesco-Soragno che si è autodenunciato il 19 novembre scorso per reati finanziari. Come riferito dalla Rsi, il procuratore pubblico Daniele Galliano ha chiuso l’inchiesta. Sia il parroco che l’amico 27enne, saranno processati con la formula del rito abbreviato. L’indagine ha ricostruito tutte le cifre delle malversazioni compiute dal parroco. L’Equipe finanziaria del Ministero pubblico (Efin) ha stabilito che tra il 1° gennaio 2016 e il 19 novembre scorso, don Samuele ha sottratto un totale di oltre 800mila franchi: 564mila solo ai genitori (83mila dei quali in qualità di loro curatore). Il resto ai danni di un legato, della parrocchia e della Fondazione Damiano Tamagni di cui era vicepresidente. Le ragioni dei ripetuti prelevamenti sono da ricondurre alla relazione instaurata con il 27enne italiano.
I reati di cui don Samuele dovrà rispondere sono appropriazione indebita, truffa, amministrazione infedele aggravata, falsità in documenti e riciclaggio. L’amico di appropriazione indebita, ottenimento illecito di prestazioni di un’assicurazione sociale o dell’aiuto sociale, esercizio illecito della prostituzione e riciclaggio di denaro. Il sacerdote, in espiazione anticipata della pena, sarà difeso in aula dall’avvocato Luigi Mattei. Il 27enne italiano dal legale Maurizio Pagliuca.
I termini della carcerazione preventiva erano stati fissati per inizio gennaio. Stando a nostre informazioni, gli interrogatori conclusivi sono ancora in corso.