I primi trentasei dipendenti, addetti alla manutenzione e alle slot machine, sono tornati al lavoro. Le assunzioni saranno 174
I primi trentasei neoassunti del Casinò di Campione d’Italia ieri hanno varcato l’ingresso della ‘cattedrale laica’ di Mario Botta che a giorni tornerà ad animarsi, dopo tre anni e mezzo di lacerante silenzio che hanno coinciso con il periodo più drammatico per la comunità campionese. I neoassunti sono addetti alla manutenzione e alle slot machine, reparto quest’ultimo che rispetto al passato presenta un volto nuovo: tutte le slot sono nuovissime e di ultima generazione. Sono state messe a disposizione dalla Novomatic, azienda austriaca leader nella produzione di slot, che ha creduto nel progetto della Casinò Campione Spa, società di gestione della casa da gioco dell’enclave.
A giorni saranno completate le assunzioni che complessivamente saranno 174, quanto previsto dalla nuova pianta organica destinata a crescere di altre cento unità nel corso dei prossimi cinque anni. Una previsione ancorata sul volume degli affari che il Casinò spera di realizzazione nel prossimo quinquennio. La lista delle assunzioni è già stata definita. Ciò ha un significato molto preciso, in quanto sottende una precisa risposta alle attese dei campionesi. Insomma, quando (finalmente) riapre il Casinò? “Entro la fine dell’anno” risponde Marco Ambrosini, amministratore delegato della Casinò Campione Spa, attorno al quale negli ultimi tre anni e mezzo è stato costruito il difficile percorso seguito per rianimare la casa da gioco. Aggiunge Ambrosini: “Abbiamo ricostruito una giostra fantastica che sorprenderà molti. E siamo riusciti nell’intento di riaprire il Casinò, nonostante le scarse risorse”.
Il giorno della riapertura non sarebbe ancora stato deciso, ma non si esclude che possa essere lunedì 27 o martedì 28 dicembre. Insomma, i primi giorni della prossima settimana. Per l’ultimo giorno dell’anno non si esclude che possa essere organizzato un evento. Non un cenone con ricchi premi e cotillon, nel salone delle feste, come succedeva in passato, ma un momento più sobrio per dare il benvenuto al nuovo anno, con uno sguardo anche al Covid-19.