La Sezione enti locali ha giudicato ‘disinvolta e carente’ la gestione della cosa pubblica, tale da alimentare dubbi su trasparenza. Ma non violate norme
“Piuttosto disinvolta e carente”. A oltre un anno dalle segnalazioni, e quando ormai i protagonisti sono usciti di scena in seguito al totale rinnovo della compagine esecutiva alle ultime elezioni comunali, la Sezione enti locali (Sel) si è espressa sull’operato dell’ex sindaco di Morcote Nicola Brivio e dell’allora Municipio. Da un lato si sottolinea che non sono stati riscontrati elementi per cui si possa concludere per una violazione della norma sulla collisione di interesse e sul divieto di prestazione. Dall’altra parte però, la Sel commenta negativamente le gestione della cosa pubblica.
Ricordiamo, nell’autunno del 2020 a Morcote si era aperta una seria crisi politica, dopo mesi di tensione, quando il Consiglio comunale (Cc) aveva approvato solo parzialmente il Consuntivo 2019. Tre voci non erano state approvate: un sorpasso di spesa del 240% (49’000 franchi) per la manifestazione ‘Morcote Classic Festival’; una fattura (30’000 franchi) per lo studio della galleria di circonvallazione dell’abitato; dei mandati affidati a uno studio che, a dispetto delle richieste di informazioni formulate dalla Gestione, aveva posto dei dubbi sulla reale consistenza della società. A margine, Brivio aveva rimesso i propri dicasteri adducendo problemi di salute. Scontro non solo fra Cc e Municipio, ma anche interno a quest’ultimo: Brivio e i municipali Andrea Soldini e Massimo Suter avevano lasciato il Plr per andare a formare una lista civica (MorcoteViva), dalla quale a sua volta Suter è fuoriuscito successivamente, lasciando come unico membro del Plr Rinaldo Rinaldi. Durante uno scontro politico, sia quest’ultimo sia Brivio si sono poi dimessi, non terminando la legislatura.
Insomma, un bel pasticcio politico-istituzionale, sul quale ha avuto (parzialmente) il compito di indagare l’organo di vigilanza, con tre distinte procedure giunte recentemente a termine, frutto di altrettante segnalazioni alla Sel per l’operato in particolare del sindaco. “Nel complesso – si evidenzia – la gestione di alcune pratiche da parte dell’ex sindaco in prima battuta e del Municipio di Morcote poi presentava evidenti criticità”. Da un lato, si ammette da Bellinzona, è anche “inevitabile per gli amministratori comunali che occasionalmente si incrocino rapporti privati e istituzionali con i diversi attori in gioco”. E pur non necessariamente comportando una violazione di legge, si ricorda che vanno fatte valutazioni di opportunità per assicurare trasparenza e imparzialità, come ad esempio astenersi da discussioni e voto su particolari oggetti.
La Sel commenta poi nello specifico il malandazzo: “È emerso come fosse tutto sommato tollerato da parte della compagine municipale che l’ex sindaco conferisse commesse a ditte senza ponderazione da parte del collegio sulle puntuali necessità e senza una precedente risoluzione municipale, che formalmente interveniva in un secondo momento o solo all’occasione del pagamento della fattura. Ciò ha contribuito nel tempo a instaurare modi di procedere e iniziative ‘disinvolti’, finalizzati verosimilmente a esplorare e approfondire visioni più che altro personali di sviluppo comunale”. Modalità che “si prestano ad alimentare dubbi (non privi di fondamento) sulla trasparenza, sull’interferenza di interessi privati nella gestione della cosa pubblica, in ultima analisi sulla corretta tutela degli interessi collettivi”, nonché “un dispendio non irrilevante di denaro pubblico”.
Della vicenda si è parlato anche durante la seduta di Cc di mercoledì. «Per noi si tratta di concludere un capitolo e voltare definitivamente pagina – ci spiega il sindaco Giacomo Caratti –. Da un lato non desideriamo andare oltre negli approfondimenti, anche perché non è possibile perseguire in ambito amministrativo chi non è più in carica. D’altra parte però queste conclusioni ci confortano: significa che avevamo visto giusto (Caratti era membro del legislativo all’epoca della segnalazione, ndr) e che dei problemi effettivamente c’erano».
Un esecutivo che guarda quindi avanti. E che presto guarderà, letteralmente, altrove: il legislativo ha infatti approvato anche il credito per la progettazione definitiva della nuova casa comunale, che si sposterà su un altro versante del comune, quello di fronte a Brusino Arsizio. «La casa comunale attuale va ristrutturata – spiega Caratti –. Inoltre, alcuni servizi scolastici lì localizzati hanno preso piede e necessitano ulteriori spazi. L’amministrazione verrà pertanto spostata dall’altra parte del nucleo, mentre nello storico stabile attuale resterà solo una sala di rappresentanza per matrimoni o cerimonie ufficiali. Questo risolverà anche gli attuali problemi di parcheggi, dato che la nuova casa comunale verrà costruita accanto all’autosilo Garavello». Entro l’estate dovrebbe arrivare la licenza edilizia, per partire coi lavori in autunno. «A seguire ci sarà la sistemazione dello stabile attuale: si arriverà a regime entro quattro, cinque anni».
Accolti, infine, anche due altri interessanti crediti: quello per la realizzazione di 19 colonnine di ricarica sempre nel Garavello, per permettere anche agli abitanti del nucleo di dotarsi di auto elettriche e poi quello per la realizzazione di un locale tecnico di pompaggio dell’acqua di lago. «Questo permetterà, in un futuro prossimo quando sarà rifatto il lungolago, di creare una rete anergetica, ossia avere acqua a temperatura stabile, d’estate per rinfrescare e d’inverno per riscaldare gli stabili». In altre parole, è come se il Comune si dotasse di rete di acqua industriale: «Una via economica ed ecologica per permettere agli abitanti del nucleo di riscaldare casa».