L’associazione ‘Ciao Table’ propone iniziative per mettere in contatto le persone. Sabato 13 novembre è in programma un convegno scientifico.
Vincere la solitudine, trovando il coraggio di relazionarsi con altre persone. Il tema dell’isolamento sociale e dei problemi che comporta si è riproposto con insistenza negli ultimi anni segnati dalla pandemia, dove per forza di cose molte persone si sono trovate, magari per la prima volta, a conoscere questa triste realtà. Chi si occupa da più tempo di questa problematica è l’associazione ‘Ciao Table’ di Lugano, nata quasi per caso nel 2017. «Durante le pause pranzo in città con abbiamo notato che molte persone nei ristoranti consumano il loro pasto da sole, in silenzio. Forse alcune di loro gradirebbero lo scambio di un saluto o di una parola con le persone vicine, ma per timidezza non osano farlo», spiega a ‘laRegione’ la psicoterapeuta Piera Serra che, insieme alla dirigente di banca Costanza Berghinz, è fondatrice dell’associazione. «Il nostro scopo è di aiutare le persone nell’integrare nel quotidiano quegli scambi sociali che sono fondamentali per la salute. Stiamo vivendo un periodo dove c’è grande ricerca di contatto con le persone». Numerosi studi scientifici confermano inoltre che gli scambi sociali sono essenziali per la salute fisica oltre che per il benessere.
L’idea iniziale era quella di proporre una spazio per incontri all’interno di bar e ristoranti, sul modello dello ‘stammtisch’ diffuso nella cultura nord europea e molto praticato anche in Svizzera interna. «Sedersi insieme attorno a un tavolo e crearsi una rete sociale, magari solo dialogando per qualche ora, può essere utile anche da un punto di vista professionale», afferma Serra. Negli ultimi tempi, complice pure la pandemia, le attività di ‘Ciao Table’ si sono però orientate sempre di più verso la collaborazione con associazioni sportive, sociali o culturali presenti sul territorio. «Ottenere un tavolo riservato nei ristoranti, specialmente sul mezzogiorno, può essere complicato. Per questo ci stiamo aprendo anche ad altre attività». Un processo velocizzato dal recente lockdown, durante il quale sono stati promossi appuntamenti a distanza per tenere in contatto tra loro le persone. «L’idea era di far conoscere nuove attività, come burraco o altri giochi da tavolo, e permettere agli interessati di coltivare nuovi interessi da portare poi avanti una volta tornata la normalità. Il confinamento ha ridotto gli scambi sociali tra le persone, come associazione ci siamo quindi sentiti in dovere di agire e organizzare qualcosa di alternativo», dice la psicoterapeuta. «Stiamo inoltre stilando una lista di luoghi dove è possibile incontrarsi all’aria aperta, come parchi o piazze. In questi punti le persone sapranno che possono andare e scambiare due parole con qualcuno». Sempre durante il confinamento ‘Ciao Table’ è stata coinvolta dalla Città per la realizzazione di un opuscolo sulla relazione tra genitori e figli. «La pandemia ha cambiato anche le dinamiche dei rapporti tra genitori e figli, costretti a vivere a stretto contatto per un periodo molto prolungato».
In occasione della giornata mondiale dell’amicizia, sabato 13 novembre, l’associazione ha organizzato il suo annuale convegno scientifico. «Purtroppo lo scorso anno abbiamo dovuto optare per un incontro virtuale. Ora invece possiamo tornare in presenza». L’evento si terrà presso l’aula magna dell’Università della Svizzera italiana, maggiori informazioni e iscrizioni sul sito: www.ciaotable.org, e sarà richiesto un certificato Covid all’entrata. «La caratteristica dei nostri convegni è che non si rivolgono esclusivamente a ricercatori del settore psichiatrico o psicologico. Presenziano anche figure del mondo professionale e attori del volontariato, come ad esempio Telefono Amico, la Curia o Pro Infirmis. Non mancheranno in ogni casi studiosi di fama mondiale ma, come è anche nelle intenzioni alla base della nostra associazione, lo scopo principale è quello di far dialogare tra loro personaggi provenienti da mondi diversi», precisa Serra. Durante la giornata si terrà anche ‘un’esercitazione di amicizia’, alla quale i partecipanti prenderanno parte durante la pausa pranzo. «Sarà un’occasione per stimolare l’interazione tra i partecipanti. Vogliamo poter tornare alla normalità e offrire qualcosa in più del semplice convegno online».