L’inchiesta impedisce la discussione generale in Consiglio comunale. Battibecco sui fatti di Villa Saroli. Via libera alla nuova caserma dei Pompieri
La chiusura dell’inchiesta penale sulla controversa demolizione parziale dell’ex Macello, sede da vent’anni del centro sociale Il Molino e sgomberata e distrutta dalle ruspe a fine maggio, tarda ad arrivare. Lo ha rivelato il sindaco di Lugano Michele Foletti, durante la seconda serata di Consiglio comunale (Cc), sottolineando che il Municipio non è in grado dare risposta alle interpellanze sul tema. «Avremmo voluto rispondere oggi. Se l’inchiesta penale fosse terminata nei tempi che ci erano stati prospettati, questa sera avremmo potuto affrontare una discussione generale sull’argomento. Il procedimento penale purtroppo è ancora in corso e fino alla fine di novembre quattro municipali (Foletti stesso, Karin Valenzano Rossi, Filippo Lombardi e Lorenzo Quadri, ndr) su sette sottostanno al segreto istruttorio. Quando avremo i risultati dell’inchiesta, saremo assolutamente disponibile per parlare di tutto. Oggi non possiamo farlo».
E a proposito di questioni controverse, non è mancato in chiusura di serata un battibecco fra la municipale Karin Valenzano Rossi e il consigliere comunale Raoul Ghisletta, primo firmatario di un’interpellanza sul party nel parco di Villa Saroli svolto a metà settembre e terminato fra le polemiche. La capodicastero ha ammesso l’utilizzo dei proiettili di gomma da parte delle forze dell’ordine, «per ripristinare la quiete pubblica, gravemente compromessa», facendo sentire una breve registrazione del volume della musica. «La risposta è stata molto telegrafica, tipico di atteggiamento militarista che non contribuisce a capire cosa succede», la replica di Ghisletta.
Per il resto, in un clima da vigilia per la decisione sul vicesindacato, sono diverse le trattande passate sui tavoli del legislativo. Poche quelle che hanno fatto discutere. Fra queste, la valorizzazione delle piazzette di Loreto e dei Faggi. La maggioranza del Cc ha accolto il rapporto di maggioranza della commissione dell’Edilizia a favore dei lavori. Tuttavia, come ammesso anche dai due relatori di maggioranza – Marco Bortolin (Lega) e Benedetta Bianchetti (Ppd) –, e ribadito dalla relatrice del rapporto di minoranza (Melitta Jalkanen Keller, Verdi), alla commissione non sono piaciuti alcuni aspetti. In particolar modo, il fatto che i due progetti siano stati uniti in un unico messaggio. A essere criticato è il progetto relativo a Loreto, dove sarebbe mancato il coinvolgimento della popolazione: «A parte il lodevole progetto coi bambini (che hanno ‘immaginato’ la piazzetta che avrebbero voluto, ndr), il quartiere non è stato coinvolto» ha detto l’esponente ecologista. «È vero, purtroppo non è stato trovato il consenso della Pro Loreto per il progetto – ha replicato la capodicastero Spazi urbani Karin Valenzano Rossi –, ma mi risulta che la commissione di quartiere abbia fortemente voluto la riqualifica della piazzetta». Il legislativo ha pertanto accolto il messaggio e il relativo credito di 1,19 milioni, compreso un emendamento che prevede che il Municipio informi la commissione sui costi definitivi, «per una questione di trasparenza dei costi», come evidenziato da Bortolin.
Non ci sono state invece grandi discussioni sul finanziamento di 700mila franchi destinati alla manutenzione straordinaria dei sistemi di controllo e gestione dei posteggi cittadini di primo livello (tra i quali diversi autosili, che portano ogni anno circa 4 milioni di franchi nelle casse della Città). Senza grossi sussulti neanche l’approvazione dei crediti di 3 milioni e 5,44 milioni, rispettivamente per la manutenzione straordinaria della casa di Nante utilizzata come scuola montana e per l’ammodernamento e il potenziamento della caserma dei Pompieri. La prima struttura è stata acquistata circa trent’anni fa e da allora mai più ristrutturata. Per realizzare i lavori sarà necessario tenere la casa chiusa per un anno, portando la Città a prolungare l’affitto della sede di Mascengo, di proprietà della Fondazione Vanoni. La caserma risale invece al 1964, tempi nei quali il Corpo era basato esclusivamente sul volontariato e gli interventi erano circa 250 all’anno. Oggi, i vigili del fuoco luganesi contano 33 professionisti e 121 volontari e sono ingaggiati in oltre 3’000 occasioni nell’intero comprensorio. Oltre a fungere da punto di riferimento per il territorio e per diversi servizi, la caserma ospiterà presto l’Accademia pompieri professionisti in italiano, che recentemente è stata certificata per formare nuovi militi e rilasciare l’attestato federale di capacità e verrà avviata ad aprile 2022. Nel 2003 è stata edificata una nuova autorimessa, ma l’esigenza di spazi è rimasta elevata e verrà ora colmata. Accolto dal Cc anche il credito di 395’000 franchi per la progettazione e gli appalti per i lavori di ampliamento e manutenzione straordinaria della scuola elementare e dell’infanzia di Villa Luganese.
Via libera, infine, a due messaggi concernenti due terreni di proprietà della Città con destini diversi. Lo scorso febbraio la cooperativa Vivere Lambertenghi si è aggiudicata infatti il concorso per costruire una cooperativa che comprenderà venticinque nuovi alloggi a bassa pigione in via Lambertenghi 3: il legislativo ha concesso i 280’000 franchi necessari per demolire gli edifici esistenti e costituire il diritto di superficie a sé stante. Infine, sono stati approvati i nuovi (e più favorevoli) termini della servitù di superficie per sé stante del terreno dove sorgerà l’istituto di ricerca di medicina rigenerativa. Contrari solo Verdi, critici nei confronti della concessione del diritto di compera, e PiùDonne, che avrebbero preferito alternative pubbliche rispetto al privato. «Quando ci sono opportunità per fare qualcosa che possa portare valore aggiunto, credo che anche l’ente pubblico debba scendere a dei compromessi con chi ha nei suoi scopi i profitti» ha replicato il sindaco Michele Foletti.