Interrogazione firmata Verdi del Ticino, il Consiglio di Stato si limita a ribadire che la gestione del post-sgombero spetta alla Città
Giungono soltanto risposte evasive da parte del Consiglio di Stato all'interrogazione intitolata 'Stato di diritto all'ex Macello' presentata lo scorso 1° giugno dai Verdi del Ticino (primo firmatario Marco Noi). Una risposta, da questo punto di vista, quasi uguale a quella fornita all'atto parlamentare firmato Ps. E pensare che ci sono volute quattro ore di tempo, precisa il Consiglio di Stato, a elaborarla. Le domande sullo sgombero e sulla successiva demolizione di un edificio di Lugano occupato dal centro sociale vengono evase dal governo cantonale che si trincera dietro l'inchiesta penale in corso, ribadendo tuttavia che "un eventuale sgombero tempo prima dei lavori di ristrutturazione dell'ex Macello avrebbe generato un'instabilità a livello di ordine pubblico che sarebbe potuta durare a lungo e che l'ordine pubblico e il controllo del sedime post sgombero doveva essere garantito dal Comune e non dalla Polizia cantonale".