I giovani cinefili del dopo lockdown tornano al Cinema per vedere l'atteso 'Black Widow'
Arrivano alla cassa con il biglietto già prenotato sul telefonino per vedere l'attesa - è proprio il caso di dirlo - novità uscita da poche ore: il film d'azione, avventura e fantascienza, 'Black Widow', con Scarlett Johansson, vietato agli under 12. E infatti loro possono rispondere con fierezza al cassiere di avere già raggiunto questa bella e spensierata età. Sono i giovani cinefili del 'dopo lockdown', nativi digitali, che varcano l'ingresso del Cinestar, l'unica sala aperta per l'estate a Lugano, rimasta chiusa per oltre un anno, dall'insorgere della pandemia, salvo una piccola parentesi lo scorso autunno ma che l'ha poi vista costretta a spegnere i proiettori con l'arrivo della terza ondata.
Se non fosse per la pandemia l'avresti detta una giornata normale. Mercoledì pomeriggio. Un po' di nuvole in cielo. E dunque il cinema rientra perfettamente nell'evento ricreativo per eccellenza per giovani e giovanissimi, sebbene d'estate la settima arte al chiuso di una sala appaia un po' un sacrificio. Ma non certo quando puoi vedere una pellicola datata Usa 2021, fresca e fiammante, con la prospettiva di poterlo raccontare agli amici e farti un pochino invidiare. Il Cinestar di Lugano, del gruppo Arena, sta aprendo gradualmente. Dapprima solo i week end e ora a partire dal mercoledì pomeriggio alla domenica. Programmazione serale e ampia scelta di film (i dettagli si trovano sul web). In sala si entra con la mascherina. Alle distanze ci pensa il computer di cassa: a ogni posto assegnato ne viene infatti creato uno libero, talora anche due. Per ora nominare la parola "sold aut" rimane improprio. "Vedremo come va, ma ci pare di assistere a un aumento di spettatori", non si sbilanciano gli addetti ai lavori. Dallo scorso aprile a giugno a Lugano la prima sala ad aver aperto dopo l'ok del Consiglio federale è stato l'Iride del Quartiere Maghetti, ora chiuso (riaprirà il 5 settembre per la Giornata del cinema). «Da uno a dieci come è andata? Direi sufficiente, abbiamo comunque dato un senso di normalità» - assicura il vicedirettore, Paolo Stasolla.