Luganese

Processo per furti con scasso, condannati due fratelli

Tra le vittime pure un noto avvocato penalista. Inflitte condanne sospese con la condizionale in virtù della loro confessione. Espulsi dalla Svizzera

Furti con scasso
(TI-PRESS)
23 giugno 2021
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Due fratelli in aula, ma sulla scena dei furti con scasso c'era anche talora un altro fratello (già condannato) e un cugino arrestato dalle autorità zurighesi. Scorribande "di famiglia". Provenivano dai campi Rom di Bergamo e giungevano in Ticino per sottrarre preziosi nelle ville del Luganese e, in parte, del Mendrisiotto. Un'attività illecita durata quasi due anni, dal primo giugno 2019 al 10 marzo 2021, giorno in cui ai loro polsi sono scattate le manette.

Stamane il processo davanti alla Corte delle assise correzionali di Lugano, riunita a Mendrisio - entrambi gli imputati, di origine croata, hanno confessato - e le condanne pronunciate dal giudice Siro Quadri: 6 mesi di detenzione inflitti al più giovane dei due fratelli, 19enne; e 15 mesi al 21enne, che aveva pure un precedente penale. Condanne entrambe poste al beneficio della sospensione condizionale. Per i due imputati la Corte ha pronunciato l'espulsione dalla Svizzera. Rinviati al foro civile gli accusatori privati.  

Pernottavano in albergo 

I fatti. Almeno sei i furti compiuti dai due giovani in altrettante abitazioni, in particolare a Montagnola, Comano, Pregassona, Besazio, Tremona e nel Canton Berna, per un valore complessivo di 138 mila franchi. La procuratrice pubblica, Valentina Tuoni, aveva chiesto per il 21enne 18 mesi da espiare, senza tuttavia opporsi all'eventualità di una pensa sospesa, quest'ultima proposta invece per il 19enne, il quale ha compiuto un minor numero di scorribande. Raggiunto da Bergamo (Grassobbio) il Ticino in auto, s'introducevano nelle abitazioni dopo aver forzato finestre o porte. Compiuto il furto, tornavano in giornata in Italia, ma talora pernottavano persino in albergo. La refurtiva? Oggetti in oro scintillante: anelli, catenine, ciondoli, orologi di marca, orecchini, ma non disdegnavano e non hanno rinunciato a sottrarre occhiali da sole, monete e diamanti. Tra le vittime, anche un noto avvocato penalista, alleggerito di refurtiva per un valore complessivo di oltre 20 mila franchi. 

Gli avvocati di difesa - Fabiola Malnati, per l'imputato più giovane e Stefano Lappe e Nicolò Canova, legali del più grande - hanno richiesto e ottenuto condanne sospese con la condizionale perché i loro assistiti potessero lasciare il carcere, nel quale sono rimasti rinchiusi per tre mesi e mezzo. Le difese hanno evidenziato la piena collaborazione prestata dai loro assistiti agli inquirenti e all'ammissione spontanea di furti che non erano neppure loro stati imputati.