Luganese

Pregassona, come verrà protetto lo storico oratorio?

Interrogazione Plr chiede spiegazioni alla Città in merito al cantiere di via Selvapiana, antico sentiero che verrà trasformato in strada

Il gruppo di cittadini di Pregassona che si sono riuniti per la raccolta delle firme (Ti-Press)
14 giugno 2021
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"Risulta vero che i residenti non sono stati informati in merito al progetto e che si siano trovati senza nessun preavviso le modine sia su terreno pubblico che privato? Come è stata gestita la comunicazione con i proprietari dei terreni da espropriare e con i confinanti toccati da questo progetto?" È la prima domanda posta al Municipio di Lugano dall'interrogazione presentata da sette consiglieri comunali Plr (primo firmatario Paolo Toscanelli). Un'interrogazione che richiama la vicenda della quale abbiamo scritto lo scorso aprile oggetto un precedente atto parlamentare. In sostanza, i sette consiglieri comunali Plr ricordano che a inizio luglio.2019 il Consiglio comunale di Lugano aveva approvato il credito per l’allargamento di parte di via Selvapiana a Pregassona in modo da dar seguito al Piano regolatore e a permettere l’accesso veicolare a un terreno privato per una successiva edificazione. La Commissione dell’edilizia non aveva individuato ostacoli al progetto auspicando che venisse mantenuta la pavimentazione in porfido in modo da non perdere la memoria storica di quella zona. Però, a due anni dall’approvazione, la popolazione del quartiere cha ha raccolto 590 firme per bloccare il progetto in quanto non informati dei lavori e preoccupati per le sorti dell’Oratorio dei S. S. Pietro e Paolo.

'È stato chiesto un piano di protezione?'

In effetti, continua l'interrogazione sembrerebbe che si vogliano allestire le principali strutture per il cantiere nel prato adiacente all’Oratorio e che non ci sia un vero piano di protezione dello stabile atto a garantirne la salvaguardia durante il passaggio dei veicoli pesanti. Eppure, la costruzione risale al XIII secolo, è un bene tutelato a livello cantonale e gli interroganti ritengono che il Municipio "si debba attivare al più presto per garantire la salvaguardia dello stabile durante i lavori". Muovono da questi ragionamenti, le altre domande. A cominciare da quella che chiede, come auspicato dall'Edilizia, se la Città intende garantire la posa del porfido nella nuova tratta allargata in modo da mantenere la continuità della stradina e se davvero si vogliono posizionare le principali strutture per il cantiere proprio nel praticello adiacente l’Oratorio. Nel caso la decisione fosse questa, "come si procederà per garantire la tutela dello stabile? Esiste un piano di tutela dello stabile durante l’allargamento della strada?" E ancora: "L'esecutivo intende il Municipio attivarsi in tempi brevi per garantire che la costruzione venga salvaguardata? Verrà chiesto al privato un piano di salvaguardia durante i lavori di edificazione del nuovo stabile?"

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