Luganese

Pregassona alta, dadi in porfido su via Selvapiana

Il Municipio di Lugano ha chiesto una variante di progetto dopo la petizione, le opposizioni, la lettera della Stan e le due interrogazioni

La protesta contro la trasformazione dell’antico sentiero pedonale nell’aprile 2021
(Ti-Press)
24 gennaio 2022
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Verrà modificato il progetto che riguarda Orlino, località situata nei quartieri alti di Pregassona, dove il Municipio intendeva allargare un tratto di via Selvapiana: un sentiero pedonale che dovrebbe essere adeguato al transito veicolare per servire un terreno nel quale un privato vuole costruire. Il Municipio di Lugano, dopo la petizione, le opposizioni e la lettera della Società ticinese per l’arte e la natura (Stan), ha chiesto al progettista una variante che includa una pavimentazione pregiata al posto dell’asfalto. Tuttavia, nella risposta all’interrogazione presentata da sette consiglieri comunali Plr (primo firmatario Paolo Toscanelli), l’esecutivo cittadino fa notare che la posa di dadi in porfido lungo la via, al posto della prevista miscela bituminosa, comporterà una rivalutazione dei costi dell’opera. La questione aveva sollevato la protesta di numerosi residenti.

La Città: ‘Residenti informati correttamente’

Il Consiglio comunale, lo ricordiamo, aveva approvato nel 2019 la richiesta di credito (180’000 franchi) e lo scorso febbraio, la risoluzione era stata votata in Municipio, mentre la pubblicazione è scaduta nell’aprile scorso. Sempre nella risposta all’atto parlamentare, l’esecutivo nega di aver trascurato di informare i residenti in merito al progetto: la notifica in questo caso è giunta dopo la posa delle modine ma con anticipo sufficiente a ottemperare i requisiti indicati nella Legge di espropriazione. La stessa modinatura è pure stata posata prima del periodo di pubblicazione, sottolinea il Municipio che si dice tranquillo informando inoltre che la procedura è sospesa dallo scorso mese di agosto, dopo che in cancelleria comunale sono giunte la petizione, la lettera della Stan, alcune opposizioni e due atti parlamentari, uno dei quali presentato dai Verdi di Lugano (primo firmatario Nicola Schönenberger) che avevano chiesto al Municipio, nella sostanza, una verifica della situazione alla luce delle numerose criticità emerse, dalla tutela di una via storica (presente sul relativo inventario nazionale) alla presenza di una antica chiesetta, dotata di preziosi affreschi. Non solo. I consiglieri comunali avevano pure chiesto all’esecutivo un esame più approfondito degli aspetti storico-culturali, di integrare i principi dell’Inventario federale delle vie storiche nel Piano regolatore, e infine un paio di garanzie “se proprio si vuole procedere subito all’opera”, ovvero deve restare confermato il limite massimo di 14 tonnellate per i veicoli in transito (si parla di una deroga a 18 tonnellate) e va posta una particolare attenzione al progetto esecutivo dell’opera, che deve limitarsi allo stretto necessario.

‘Ci sarà una prova a futura memoria’

Rispetto all’area di cantiere, si rende noto che, come da prassi, la Città cerca di organizzarla in prossimità del cantiere: “Considerata l’entità di questo specifico cantiere, che avrà durata assai breve, con movimentazione di materiale limitata, si è ritenuto plausibile prevederla sull’adiacente mappale all’oratorio dei santi Pietro e Paolo, di proprietà della Città di Lugano. Si troverà uno spazio consono in una posizione alternativa discosta per installare quanto necessario salvaguardando la struttura tutelata, tenendo in debita considerazione le osservazioni pervenute”. Quanto alla richiesta di spiegazioni relativa all’esistenza di un eventuale piano di tutela dello stabile durante l’allargamento della strada, il Municipio di Lugano comunica che “prima dell’avvio del cantiere sarà, come da prassi, esperita una prova a futura memoria sia all’esterno che all’interno dello stabile. Si valuterà anche un coinvolgimento degli enti cantonali preposti come già fatto durante lo svolgimento delle opere lungo via Magatti e via Pretorio a Lugano. Le problematiche legate al cantiere privato saranno affrontate nella procedura edilizia privata, una volta inoltrata la relativa domanda di costruzione”.

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