Approdato stamane in Appello il processo nei confronti di un conducente che con sorpassi temerari sulla A2 investì mortalmente uno scooterista
È approdato stamane davanti alla Corte di appello e revisione penale il caso dell'investimento mortale di uno scooterista compiuto da un 39enne italiano, la sera del 10 novembre 2017, sull'autostrada A2 all'altezza di Sigirino, dopo una numerosa serie di sorpassi temerari a velocità bandite dal codice. L'uomo, lo scorso autunno, è stato condannato in primo grado davanti alle Assise criminali di Lugano a 10 anni di detenzione per omicidio intenzionale - un reato applicato per la prima volta in Ticino nell'ambito della circolazione stradale - e all'espulsione dalla Svizzera.
L'avvocato di difesa, Yasar Ravi, ha chiesto la derubrica del principale capo di imputazione a omicidio colposo, battendosi di conseguenza per una massiccia riduzione della pena. Il procuratore pubblico, Nicola Respini, ha invece chiesto ai giudici di respingere l'istanza di ricorso presentata dal legale e di confermare di conseguenza il verdetto pronunciato dalla Corte di primo grado, presieduta dal giudice Mauro Ermani. L'imputato, dal canto suo, ha ribadito di non ricordare nulla dell'incidente. La ricostruzione della vicenda giudiziaria aveva stabilito come il 39enne fosse appena stato dimesso dalla clinica psichiatrica cantonale di Mendrisio e, prima di mettersi al volante della propria auto, aveva bevuto alcol. Durante la folle corsa in autostrada aveva speronato pure un altro motociclista. Fino all'esito più grave della sua condotta stradale, quando falciò lo scooterista, pure 39enne, sulla corsia di destra, uccidendolo. L'imputato, quel giorno di novembre di tre anni fa, aveva pure messo a repentaglio la vita di un altro motociclista, speronandolo. Il presidente della Corte di primo grado, Ermani, durante la lettura della sentenza aveva osservato: «All'imputato interessava poco quello che poteva succedere agli altri, in una strada trafficata». E sulla qualifica giuridica, aveva spiegato che si è di fronte «a un caso classico di dolo eventuale». Una lettura, questa, che l'avvocato Ravi ha contestato stamane davanti alla Corte di Appello, presieduta dalla giudice, Giovanna Roggero-Will, la quale ha annunciato alle parti che trasmetterà loro il verdetto attorno al 10 giugno.