Dal 18 maggio il presunto autore austriaco davanti alle Criminali con le accuse di assassinio, omissione di soccorso e droga
Durerà più di un giorno e si aprirà davanti alla Corte delle assise criminali di Lugano il processo per assassinio per l'uccisione di Matteo Cantoreggi. Davanti ai giudici, un 34enne austriaco che la sera del 17 dicembre 2019, alla pensione La Santa di Viganello picchiò il coetaneo del Bellinzonese con calci e pugni dopo un litigio, trascinandolo e abbandonandolo poi nella sua stanza, dove spirò diversi minuti più tardi a causa del sangue confluito nelle vie respiratorie. Un altro 43enne del Mendrisiotto, anch'egli finito in carcere perché sospettato di aver prestato la propria complicità nel delitto (l'interessato tuttavia si era sempre professato innocente) era deceduto alcuni mesi più tardi dopo aver ottenuto la libertà provvisoria, si presume per un'overdose.
L'imputato unico, difeso dall'avvocatessa Letizia Vezzoni, dovrà rispondere in via principale di assassinio e in via subordinata di omicidio intenzionale. Due capi d'imputazione che prevedono due condanne decisamente diverse. Sarà questo uno dei temi principali che impegnerà la Corte, presieduta dal giudice Amos Pagnamenta (giudici a latere, Renata Loss Campana e Fabrizio Filippo Monaci). L'accusa è sostenuta dalla procuratrice pubblica, Valentina Tuoni. Sul 34enne austriaco il magistrato ha disposto una perizia psichiatrica che ha accertato come la sera dei fatti l'uomo fosse in grado di discernimento. Il referto non ravvisa nessuna scemata imputabilità.